È con grande tristezza che i familiari hanno annunciato la morte di Alberto Ginulfi, ex portiere, noto per aver difeso i pali della Roma, del Verona e della Fiorentina negli anni ’70. Nato nel 1941, Ginulfi aveva 81 anni ed era affetto da problemi di salute tipici dell’età avanzata.
Ginulfi ha iniziato la sua carriera calcistica nelle giovanili della Roma, dove ha avuto l’opportunità di esordire in prima squadra nel 1962. Per molti anni è stato un fedele membro della squadra giallorossa, alternando esperienze in panchina e come titolare. È stato nel 1970 che Ginulfi ha conquistato il ruolo da titolare, rimanendo un punto di riferimento per il club fino al 1975.
Durante la sua carriera, Ginulfi ha dimostrato il suo talento e la sua abilità tra i pali, attirando anche l’attenzione di Pelè, il leggendario calciatore brasiliano. Nel 1972, durante un’amichevole tra la Roma e il Santos all’Olimpico, Ginulfi si è distinto parando un calcio di rigore a Pelè, suscitando così i complimenti finali di “O Rei”.
La scomparsa di Ginulfi rappresenta un momento di dolore per l’intero calcio italiano e, in particolare, per i tifosi della Roma. La sua abilità e dedizione nel difendere i pali resteranno un ricordo indelebile nella storia del club, mentre la partita con il Santos rimarrà un momento iconico nella sua carriera.
La notizia della morte di Ginulfi ha suscitato una grande ondata di cordoglio nel mondo del calcio, con molti che ricordano con affetto il suo contributo al gioco e il suo carattere gentile. I suoi familiari, nel dare la notizia del suo decesso, hanno chiesto il massimo rispetto per la loro privacy in questo momento difficile.
Alberto Ginulfi rimarrà per sempre un punto di riferimento nella storia del calcio italiano, un portiere che ha dimostrato il suo talento e la sua passione per il gioco indossando le maglie di alcuni dei club più importanti del paese. La sua eredità vivrà attraverso i ricordi dei suoi successi e della sua dedizione al calcio.
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