Processo riaperto per pedopornografia: Nirvana accusati per “Nevermind”

Riaperta la causa contro i Nirvana: Spencer Elden sfida la band per la copertina di “Nevermind”

La Corte d’appello federale ha deciso di riaprire la causa voluta da Spencer Elden, il ragazzo che da neonato era diventato l’icona della copertina dell’album “Nevermind” dei Nirvana. Nonostante una sentenza precedente avesse respinto la richiesta di risarcimento per pedopornografia, oggi Elden ha ottenuto il via libera per continuare la sua battaglia legale contro la band.

La controversia di Spencer Elden

A soli 4 mesi, i genitori di Spencer Elden avevano prestato il loro figlio per una foto che sarebbe stata utilizzata come copertina dell’album “Nevermind” dei Nirvana. L’immagine del bambino che nuota nudo in una piscina inseguendo una banconota è diventata nel corso degli anni un’icona della musica rock. Tuttavia, oggi Elden sostiene di aver subito conseguenze psicologiche a causa di questa esposizione.

L’uomo, ora trentaduenne, afferma che la band dei Nirvana e le etichette discografiche Universal Music Group, Geffen e MCA Records, insieme a Courtney Love, vedova di Kurt Cobain, hanno continuato a riprodurre, distribuire e promuovere la copertina dell’album per dieci anni prima della sua denuncia, consapevoli degli effetti negativi che ciò avrebbe potuto avere su di lui.

La riapertura del caso

Nonostante una sentenza precedente avesse respinto la richiesta di Elden, la Corte d’appello federale ha deciso di riaprire il caso. Secondo la Corte, “esattamente come le vittime di diffamazione, anche le vittime di pornografia minorile subiscono un danno con la ripubblicazione del materiale pornografico”. Pertanto, la visione ripetuta della copertina dell’album potrebbe causare danni simili a quelli causati dalla diffamazione e da altri attacchi alla dignità della persona.

La decisione della Corte d’appello federale ha dato a Spencer Elden la possibilità di procedere con la sua causa legale contro i Nirvana. Nonostante i legali della band abbiano sostenuto che Elden ha tratto profitto dalla sua celebrità come “Nirvana Baby” per trent’anni, la Corte ha riconosciuto che la ripubblicazione del materiale pornografico può causare danni alla vittima, ripetendo l’abuso subito inizialmente.

La battaglia legale tra Spencer Elden e i Nirvana è quindi riaperta, e il risultato di questa causa potrebbe avere implicazioni significative per il mondo della musica e per la protezione dei diritti delle vittime di pornografia minorile.

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