Selvaggia Lucarelli critica Gino Cecchettin per una “parabola sconcertante” e tradimento della promessa iniziale

Gino Cecchettin ospite a “Che tempo che fa” dopo la morte della figlia Giulia

Domenica 10 dicembre, Gino Cecchettin, padre di Giulia, sarà ospite di Fabio Fazio nel programma televisivo “Che tempo che fa”. Questa decisione arriva pochi giorni dopo l’annuncio di Gino di prendersi una pausa dal lavoro per riflettere su un possibile “impegno civico”. Tuttavia, la scelta di apparire in televisione ha suscitato critiche da parte di alcuni, tra cui Selvaggia Lucarelli.

Selvaggia Lucarelli critica la scelta di Gino Cecchettin

Selvaggia Lucarelli ha espresso la sua opinione sul comportamento di Gino Cecchettin in un articolo pubblicato sul “Fatto Quotidiano”. Secondo Lucarelli, Gino ha tradito la sua promessa iniziale di non diventare il volto di una storia personale, ma di dare voce a tutte le storie. Lucarelli ha elogiato la decisione di Gino e sua figlia Elena di non usare i media per vendetta, ma per parlare di un tema politico e universale come il patriarcato. Tuttavia, secondo Lucarelli, nel corso del tempo, la storia di Giulia è diventata sempre più focalizzata su di lei, perdendo di vista l’obiettivo iniziale.

Lucarelli sottolinea la complessità della vicenda

Lucarelli ha anche espresso la sua opinione sulla morte di Giulia Cecchettin, affermando che non crede che sia stata causata esclusivamente dalla cultura patriarcale. Secondo la scrittrice, ci sono molte sfumature in questa vicenda, come il disagio psicologico del ragazzo di 22 anni coinvolto, che ha cercato aiuto da uno specialista. Lucarelli ritiene che il patriarcato abbia un ruolo in questa storia, ma che ci siano anche altri fattori da considerare, come la fragilità identitaria del ragazzo e il suo senso di abbandono.

In conclusione, Lucarelli critica il modo in cui la storia di Giulia è stata trattata dai media, sottolineando come l’attenzione sia stata focalizzata sulla sua giovane età e sulla sua bellezza. Secondo Lucarelli, la storia di Giulia è diventata sempre più una cronaca e meno un fenomeno sociale. Infine, Lucarelli critica Gino Cecchettin per essere caduto nella trappola dei media e della politica, che cercano di sfruttare le storie personali per i propri scopi anziché valorizzarne il valore educativo.


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