Piogge torrenziali causano allagamenti e danni nella Polinesia francese
Nelle ultime 48 ore, la Polinesia francese ha affrontato gravi conseguenze a causa delle piogge persistenti, con oltre 260 case allagate e alcune totalmente spazzate via, secondo un rapporto provvisorio dell’Alto Commissariato della Repubblica. Le aree maggiormente colpite includono Hitia’o Te ra, Taiarapu-Est, Taiarapu-Ouest e Teva i Uta. In risposta a questa emergenza, il governo ha emesso un divieto di attraversamento di fiumi, corsi d’acqua e guadi fino a lunedì.
Allerta arancione per forti piogge e chiusura delle spiagge pubbliche
Il maltempo persiste, soprattutto nelle Isole Sottovento e Sopravento, con un’allerta arancione per forti piogge. Le spiagge pubbliche sono state chiuse, e l’Alto Commissariato ha fortemente raccomandato l’annullamento di tutte le attività all’aperto. Le forze dell’ordine e i servizi di emergenza sono attivi con oltre 110 interventi, mentre un ponte a Mahaena è crollato, portando all’evacuazione di un isolotto tramite elicottero.
Soluzioni creative per affrontare l’emergenza
Nonostante le difficoltà, alcuni residenti rifiutano l’evacuazione, preferendo rimanere nelle loro case o rifugiarsi nelle strutture di emergenza come la scuola del villaggio. La Federazione Polinesiana di Protezione Civile ha implementato soluzioni creative, come l’uso di una barella fissata a una teleferica per rifornire i residenti sopra il fiume in piena.
La situazione ha causato notevoli disagi, con la chiusura delle scuole, compresa l’Università della Polinesia francese. Il traffico è difficoltoso a causa delle strade allagate, specialmente lungo la costa orientale di Tahiti. Diversi bacini nella penisola di Tahiti sono stati distrutti, privando i residenti di accesso all’acqua potabile.
Il presidente della Polinesia francese, Moetai Brotherson, ha annunciato che il consiglio dei ministri emetterà lunedì un ordine in caso di calamità naturali. Questo episodio sottolinea la vulnerabilità della regione durante le intense piogge stagionali tra dicembre e marzo, con rami e alberi trasportati dai fiumi che, spesso, contribuiscono alle inondazioni bloccando i flussi.
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