Michele Guardì: commenti sulle sue controversie fuorionda

“Le Iene” indagano sul regista Michele Guardì per insulti omofobi e sessisti

Il regista Michele Guardì è finito nel mirino del programma televisivo “Le Iene” a causa di alcuni vecchi fuorionda in cui si è lasciato andare a urla, parolacce e insulti omofobi e sessisti sul posto di lavoro. Le sue vittime sono colleghi, collaboratori e figuranti. Dopo la messa in onda del servizio, la Rai ha avviato un’indagine interna per fare luce sulla questione. Filippo Roma, inviato del programma di Italia 1, ha intervistato i conduttori che negli ultimi anni hanno lavorato con il regista, che è considerato una figura di spicco nella storia della radiotelevisione italiana.

Le reazioni dei conduttori: Magalli, Timperi, Falchi, Canto, Fox e Sottile

Giancarlo Magalli, uno dei conduttori intervistati, ha commentato la situazione dicendo: “E’ una tradizione questa cosa di ridere di quello che dice”. Ha poi aggiunto che lui e Guardì si conoscono da 30 anni e sono amici nonostante qualche litigio. Tiberio Timperi ha affermato che si può sbagliare e che Guardì non ha mai fatto distinzioni di genere. Ha ammesso che il regista ha commesso degli errori, ma ha sottolineato che sono cose di molto tempo fa. Anna Falchi ha difeso Guardì, affermando che sono cose vecchie e che tutti hanno il diritto di sbagliare. Flora Canto ha invitato a mantenere la calma sul posto di lavoro, mentre Paolo Fox ha dichiarato che non gli interessa ciò che è stato detto da Guardì. Salvo Sottile ha condannato le parole offensive, sottolineando che bisogna avere rispetto per gli altri.

Le parole di Adriana Volpe e di un ex figurante

Adriana Volpe, che ha lavorato con Guardì per circa 20 anni, ha espresso la sua delusione per il comportamento del regista. Ha chiesto se sia sempre stato così o se si è scoperto solo ora. Ha sottolineato che tutti questi anni di lavoro non sono serviti a nulla. Un ex figurante ha raccontato che le parolacce e gli insulti erano all’ordine del giorno e che alcune ragazze venivano licenziate in tronco se commettevano un errore.

L’indagine della Rai e il ruolo dell’”autista”

La Rai ha avviato un’indagine interna per fare luce sulla questione. L’indagine riguarderà anche il ruolo di un collaboratore che alcuni descrivono come l’autista personale di Guardì. Secondo il regista, si tratta di un autore pagato dalla Rai con cui ha un’amicizia di famiglia. Tuttavia, il giorno dopo, Guardì ha cambiato versione e ha dichiarato che si tratta di un collaboratore con due contratti distinti pagato sia da lui che dalla Rai.

Conclusioni

La vicenda che coinvolge Michele Guardì ha suscitato molte reazioni da parte dei conduttori che hanno lavorato con lui nel corso degli anni. Mentre alcuni hanno difeso il regista, altri hanno condannato le sue parole offensive. La Rai ha avviato un’indagine interna per fare luce sulla questione e scoprire se ci sono stati comportamenti inappropriati da parte di Guardì. La vicenda solleva anche interrogativi sul ruolo dell’”autista” di Guardì e sulla sua posizione all’interno del programma. Sarà interessante vedere come si svilupperanno gli sviluppi di questa storia.


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