Alessio Vassallo: Vittoria sulla dipendenza dal gioco d’azzardo e una relazione tossica

Alessio Vassallo, attore palermitano trapiantato a Roma, ha vissuto una vita piena di alti e bassi, come lui stesso afferma: “Non è vero che, nella vita, quando si cade ci si rialza. Si rimane con il culo per terra e si guarda il mondo da un’altra prospettiva”. Questa frase, presa in prestito dallo schermidore Paolo Pizzo, descrive perfettamente la sua esperienza fatta di cadute, risalite, ricadute e cambi di prospettiva.

A 40 anni, di cui gli ultimi 20 trascorsi tra palcoscenico e set cinematografici, Vassallo è un volto noto nel mondo dello spettacolo. Di recente, lo abbiamo visto al Torino Film Festival nel film “Indagine su una storia d’amore” e presto tornerà in Rai, accanto a Stefano Accorsi, con una miniserie su Guglielmo Marconi. Durante un’intervista, Vassallo parla in modo veloce e diretto, senza aspettare le domande. Prende fiato solo per tirare qualche boccata di sigaretta elettronica e si sfila il maglione quando il discorso si fa caldo.

Il suo percorso non è stato privo di difficoltà. Vassallo ammette di aver avuto problemi legati al gioco d’azzardo, come altri 900 mila italiani. Secondo l’unità Dipendenze dell’ospedale Fatebenefratelli Sacco di Milano, il 3% della popolazione italiana soffre di questa dipendenza. Inizialmente, il gioco d’azzardo era solo un passatempo occasionale e leggero per Vassallo. Tuttavia, col tempo è diventato sempre più frequente e lungo, fino a diventare un’ossessione che ha avuto un impatto negativo sulla sua vita.

Vassallo racconta di come il gioco d’azzardo online sia stato fatale per lui. Quando aveva problemi sul lavoro o con la fidanzata, si rifugiava al computer per giocare. Ma più giocava, più tutto andava storto. Durante le riprese della serie televisiva “Il giovane Montalbano”, saltava le cene con la troupe per chiudersi in casa e scommettere. Questa dipendenza aveva preso il sopravvento sulla sua vita, al punto che a volte non aveva nemmeno voglia di fare l’amore con la sua compagna, perché era troppo concentrato a perdere soldi. “Un vero giocatore non gioca per vincere, gioca per giocare sapendo di perdere. E io stavo perdendo tutto”, ammette Vassallo.

La sua esperienza personale è un esempio di come il gioco d’azzardo possa diventare una trappola per molte persone. È importante sensibilizzare l’opinione pubblica su questo problema e offrire supporto a coloro che ne sono affetti. Alessio Vassallo ha affrontato la sua dipendenza e sta cercando di ricostruire la sua vita. La sua storia è un monito per tutti coloro che si trovano in una situazione simile: è possibile uscire da questa spirale negativa e guardare il mondo da una nuova prospettiva.


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