I Beatles erano cinque! La rivelazione che cambia la storia della musica popolare

Mal Evans: l’uomo dietro la leggenda dei Beatles

Un assistente personale, un confidente, un tuttofare. Questo era Malcolm “Mal” Evans, l’uomo che ha vissuto in mezzo alla leggenda dei Beatles senza mai diventare celebre. La sua storia è stata portata alla luce da Kenneth Womack, uno dei più grandi esperti dei Fab Four, nel suo libro “Living the Beatles legend”.

Un incontro casuale e un viaggio avventuroso

Tutto ha inizio il 21 gennaio del 1962. Mal, un ingegnere delle telecomunicazioni di 27 anni, ha un lavoro stabile alle Poste, una moglie e un figlio. Ogni tanto fa il buttafuori al Cavern Club di Liverpool, dove i Beatles si esibiscono ancora sconosciuti. Quel giorno viene chiamato a fare da autista alla band per accompagnarli a Londra, poiché il conducente abituale è malato. Nonostante una tempesta di neve e un parabrezza rotto, Mal e i Beatles riescono ad arrivare a destinazione, anche se quasi congelati. Da quel momento, “200 miles to go” diventa il loro motto quando si trovano in situazioni tese.

Dal ruolo di autista a quello di factotum

Mal si innamora di quei quattro ragazzi e diventa il loro factotum. Nonostante la sua timidezza e la goffaggine, è attratto dalla loro popolarità. Li segue ovunque, con le sue borse piene di tutto ciò di cui potrebbero aver bisogno. In una borsa tiene plettri, corde di chitarra, aspirine, gomme da masticare, patatine, biscotti, fazzoletti e sigarette. Nell’altra, ha sempre delle amfetamine e, a partire dal 1964, delle canne di marijuana fresche. Quell’anno, i Beatles incontrano Bob Dylan a New York e gli offrono la loro droga proibita, ma lui rifiuta e propone loro la marijuana, che i ragazzi di Liverpool non avevano mai provato. Mal, nonostante sia sotto l’effetto della droga, prende appunti su tutto ciò che dicono. Era abituato a fare di tutto per loro, non solo procurando droghe, ma anche cercando ragazze per loro. Si assicurava che fossero maggiorenni e, a volte, approfittava anche lui. Ma spesso doveva anche prendersi cura delle ragazze che trovava svenute o ferite dopo i concerti. Aveva capito che c’era un lato oscuro della Beatlemania, una certa violenza e devastazione che andava oltre la semplice devozione per la band.

La fine di un’era e la tragica fine di Mal

Mal è presente anche il giorno in cui tutto finisce. Nel settembre del 1969, durante una riunione nella sede della Apple Corps, John Lennon annuncia che vuole il divorzio e che il gruppo non esiste più. Mal, devastato, torna a casa con Paul McCartney e piange per ore. Negli anni successivi, affoga nel vizio dell’alcol e della droga. Prova a comporre canzoni, a fare il produttore e inizia a scrivere le sue memorie. Si trasferisce a Los Angeles con la sua amante, lasciando la moglie e i figli a Liverpool. Quando sua moglie chiede il divorzio, perde la testa. Assorbe una dose letale di Valium, prende un fucile e minaccia i poliziotti chiamati dalla sua fidanzata. Vengono sparati sei colpi, quattro dei quali lo colpiscono. Mal aveva solo 40 anni. Nel suo testamento improvvisato aveva scritto: “Perdonatemi, amo il mondo, ma non ce la faccio più”.

La storia di Mal Evans è quella di un uomo che ha vissuto nell’ombra dei Beatles, ma che ha contribuito in modo significativo alla loro leggenda. La sua dedizione e la sua tragica fine sono un ricordo di quanto sia difficile vivere in mezzo alla celebrità senza essere riconosciuti.


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