Gerry Scotti rinuncia alla pensione da parlamentare dopo anni di richieste

Gerry Scotti rinuncia alla pensione da parlamentare

Gerry Scotti, noto conduttore televisivo italiano, ha deciso di rinunciare alla sua pensione da parlamentare, che ammonta a 1016 euro al mese. Scotti ha ricoperto l’incarico di deputato dal 1987 al 1992, quando fu eletto nelle fila del Partito Socialista Italiano guidato da Bettino Craxi. Tuttavia, l’esperienza politica non è stata positiva per Scotti, che ha dichiarato: “Nella mia esperienza politica ho ricevuto poco perché ho dato poco”.

La prima volta che Scotti ha chiesto di non ricevere più la pensione da parlamentare è stato nel 2014, ma gli è stato risposto che non era possibile sospendere i pagamenti. Di conseguenza, il conduttore ha deciso di devolvere il denaro in beneficenza alle famiglie dei caduti nell’adempimento del proprio lavoro. Tuttavia, Scotti ha continuato a chiedere che chi volesse rinunciare alla pensione parlamentare potesse farlo semplicemente firmando un documento. Ha espresso la speranza che gli venga dato lo strumento per farlo e ha rivelato di aver discusso dell’argomento con l’ex premier Matteo Renzi, che gli ha promesso di occuparsene.

Durante un’intervista a Un giorno da Pecora su Rai Radio 1, Scotti ha ribadito il suo desiderio di rinunciare alla pensione da parlamentare. Ha affermato di aver parlato con tre premier di diversi schieramenti politici, tra cui Silvio Berlusconi, Matteo Renzi e forse anche Giuseppe Conte. Nel frattempo, ha seguito il consiglio di qualcuno di ritirare i pagamenti e donare 10.000 euro all’anno in beneficenza. Quando i conduttori Geppi Cucciari e Giorgio Lauro gli hanno chiesto se avesse intenzione di appellarsi anche alla premier Giorgia Meloni, Scotti ha risposto con un sorriso: “Ora magari vado anche da Giorgia Meloni”.

Gerry Scotti ha dimostrato la sua volontà di rinunciare alla pensione da parlamentare e di devolvere il denaro in beneficenza. Ha espresso la speranza che venga creato uno strumento per consentire a tutte le persone che hanno avuto incarichi di Stato di rinunciare alla propria indennità semplicemente firmando un documento. La sua determinazione ha attirato l’attenzione dei media e ha suscitato interesse tra il pubblico. Resta da vedere se le sue richieste saranno ascoltate e se verrà dato seguito alla sua volontà di rinunciare alla pensione da parlamentare.


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