Quarta Repubblica: Intervista esclusiva all’agente segreto Marco Mancini sulle operazioni clandestine e i fatti sconvolgenti

Quarta Repubblica: l’intervista all’agente segreto Marco Mancini

Accertamenti mancanti

Durante l’intervista a “Quarta Repubblica”, l’ex agente segreto Marco Mancini ha sollevato dubbi riguardo all’accertamento dei possibili legami tra Matteo Renzi e i servizi segreti. Mancini ha sottolineato che l’indagine non è stata estesa al compagno della testimone che aveva contattato poco prima dell’incontro all’autogrill. Secondo Mancini, l’accertamento necessario per scoprire la verità non è mai stato effettuato. Ha inoltre affermato che avrebbe dovuto essere interrogato come prima persona, essendo stato presente all’autogrill il 23 dicembre 2020. Tuttavia, non gli è stata data l’opportunità di chiarire la situazione. Dopo due anni e mezzo, l’accertamento richiesto non è ancora stato effettuato.

Richiesta di accertamento

Mancini ha sottolineato l’importanza di un accertamento per arrivare alla verità. Ha affermato che i suoi avvocati hanno visto i tabulati delle telefonate e hanno sollecitato sia il suo legale che quello di Renzi a effettuare l’indagine necessaria. L’obiettivo era chiedere personalmente a tutti i membri dei servizi segreti se conoscessero la testimone e il suo compagno. Tuttavia, questo accertamento non è stato ancora effettuato. Mancini ha sottolineato che la sua testimonianza è la prova che l’indagine richiesta non è stata condotta.

Coinvolgimento dei giornalisti di Report

Mancini ha anche rivelato che un ex dirigente dei servizi segreti ha contattato i giornalisti di Report una settimana prima della trasmissione. Ci sono stati dieci telefonate da parte di questa persona. Secondo Mancini, se l’accertamento richiesto fosse stato effettuato, sarebbe emersa la verità. Ha invitato a fare l’accertamento e ha sottolineato che nel libro non è presente, ma i lettori e anche l’intervistatore pensano che sia essenziale e incomprensibile che non sia ancora stato effettuato.

Le parole di Giuseppe Conte

Mancini ha anche parlato delle parole di Giuseppe Conte riguardo a questo caso. Ha affermato che il presidente Conte lo aveva convocato quattro volte a Palazzo Chigi e gli aveva assicurato che stava lavorando per lui. Tuttavia, dopo la pubblicazione del video, Mancini ha letto un’intervista in cui Conte affermava di essere in procinto di andarsene. Mancini ha sottolineato che il video era stato pubblicato due mesi dopo che Conte era già andato via. Ha definito il lapsus di Conte un mistero e ha ribadito l’importanza di effettuare l’accertamento necessario per scoprire la verità.

In conclusione, durante l’intervista a “Quarta Repubblica”, Marco Mancini ha sollevato dubbi riguardo all’accertamento dei legami tra Renzi e i servizi segreti. Ha sottolineato l’importanza di un’indagine approfondita e ha evidenziato il coinvolgimento di un ex dirigente dei servizi segreti nei contatti con i giornalisti di Report. Mancini ha anche criticato le parole di Giuseppe Conte e ha ribadito la necessità di effettuare l’accertamento richiesto per scoprire la verità.


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