Numerose funzionarie e quadri dirigenti del Ministero della Difesa britannico hanno denunciato una serie di episodi di reati di genere, linguaggio volgare e abusi di potere. Queste denunce, provenienti da 60 alte funzionarie e quadri dirigenti, hanno scosso l’istituzione, rivelando un panorama oscuro e preoccupante. Secondo le testimonianze, si è creato un clima lavorativo definito “ostile e tossico”, caratterizzato da comportamenti maschili complici.
Una lettera congiunta, inviata al Ministero della Donna, ha svelato una serie di testimonianze personali che mettono in luce la gravità della situazione. Queste testimonianze, anticipate dal Guardian, rivelano un caso estremamente preoccupante, che rappresenta una sorta di vaso di Pandora delle discriminazioni all’interno del Ministero della Difesa.
I resoconti presentati descrivono in dettaglio episodi ambigui e ripetuti di palpeggiamenti, creando un ambiente lavorativo che sembra osteggiare le donne anziché accoglierle come pari partner professionali. Le funzionarie hanno espresso il loro disagio riguardo a comportamenti considerati tossici e inappropriati, che vengono tollerati all’interno del Ministero della Difesa ma che sarebbero immediatamente censurati nella sfera pubblica.
Uno dei casi riportati riguarda una funzionaria in servizio all’estero che ha raccontato di essere stata oggetto di toccamenti ripetuti da parte di un alto ufficiale militare, senza che l’autore venisse perseguito o punito. Ancora più inquietante è emerso il fatto che ufficiali interni al ministero avessero sviluppato nel corso degli anni un “foglio di calcolo Excel” utilizzato per valutare le donne in base all’aspetto esteriore e a ipotetiche prestazioni a letto.
Queste testimonianze hanno messo in luce un’atmosfera di sessismo e discriminazione profondamente radicata nell’istituzione, evidenziando una realtà in cui il rispetto e l’equità sono stati messi da parte a favore di comportamenti inaccettabili e lesivi della dignità delle donne.
Il Ministero della Difesa ha risposto alle denunce affermando che sono profondamente preoccupati e che stanno prendendo provvedimenti per affrontare le questioni sollevate. Hanno sottolineato che nessuna donna dovrebbe sentirsi insicura nel settore della difesa e che questo comportamento non sarà tollerato. Tuttavia, le testimonianze sembrano rappresentare solo la punta dell’iceberg, suggerendo che il problema potrebbe essere molto più diffuso e radicato all’interno del Ministero.
È necessaria un’azione immediata e decisa per affrontare l’incidenza di queste discriminazioni e abusi, al fine di garantire un ambiente lavorativo sicuro, rispettoso ed equo per tutte le dipendenti. È fondamentale porre fine a pratiche che non dovrebbero mai trovare spazio in un contesto professionale moderno e civile.
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