“La Vendetta delle Muse” di Serena Dandini: Riscrivendo la Storia delle Donne Inspiratrici

Maestre, anche “cattive”: la presentatrice (e scrittrice) ribalta l’idea tradizionale di “muse” e racconta di donne a cui ispirarci. A cominciare dalle Madri della Patria, protagoniste del suo festival fiorentino

Le muse, spesso considerate semplici oggetti di ispirazione per gli uomini, hanno finalmente deciso di ribellarsi. Serena Dandini, presentatrice e scrittrice, ha preso in mano la situazione e ha deciso di raccontare storie di donne straordinarie che sono state sottovalutate o dimenticate nel corso dei secoli. Il suo libro, intitolato “La vendetta delle muse”, è appena uscito in libreria e sarà seguito dal festival “L’eredità delle donne” a Firenze, che si concentrerà sul tema delle Madri della Patria.

Dandini ha scelto il termine “vendetta” per sottolineare l’importanza di dare voce a queste donne straordinarie. Non solo del passato, ma anche del presente. Le donne hanno bisogno di modelli e figure femminili a cui ispirarsi fin dalla giovane età. Dandini sostiene che abbiamo bisogno anche di “cattivemaestre”, donne che hanno sfidato le convenzioni e hanno fatto la differenza.

Nel suo libro, Dandini parla di donne come Marianne Faithfull, cantante e simbolo di libertà negli anni ’60, e Colette, scrittrice indipendente che ha vissuto una vita senza sensi di colpa. Ma ci sono anche le “muse inconsapevoli”, come le scienziate che hanno aperto nuove strade nonostante l’ostacolo e il disprezzo. Dandini cita Sophie Germain, una grande matematica, e Amalia Ercoli Finzi, un’ingegnera che si impegna per le ragazze.

Dandini riconosce che ci sono stati dei cambiamenti positivi, come il premio Nobel per l’economia assegnato a Claudia Goldin per il suo lavoro sulla discriminazione salariale. Ma sostiene che l’ironia è stata la sua arma vincente. Le donne sono state spesso escluse e messe da parte, ma l’ironia e l’autoironia le hanno rese forti.

Dandini sottolinea anche il ruolo del cinema nel cambiamento delle prospettive sulle donne. Prima, le registe non ricevevano budget adeguati per i loro film. Ora, donne come Greta Gerwig hanno successo al botteghino grazie ai finanziamenti ottenuti. Nonostante i progressi, Dandini riconosce che il rischio di essere respinte è sempre presente e che è necessario rimanere vigili.

Il festival “L’eredità delle donne” sarà un’opportunità per celebrare le donne straordinarie e per coinvolgere anche gli uomini che sono disposti a sostenerle. Dandini è ottimista sul futuro e spera che la sua opera possa contribuire a cambiare l’idea tradizionale delle muse e a ispirare le donne di tutto il mondo.


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