La morte di Davide Renne: il nuovo stilista di Moschino scomparso dopo soli 10 giorni

Davide Renne, il Direttore Creativo di Moschino, muore improvvisamente a Milano

L’annuncio della morte di Davide Renne, il designer di 46 anni che era stato nominato Direttore Creativo di Moschino a partire dal 1° novembre, ha lasciato tutti sconvolti. È stato il marchio stesso a comunicare la triste notizia attraverso i suoi canali social. Non sono stati forniti dettagli sulle cause del decesso, anche se alcune persone vicine a lui hanno accennato a complicazioni dopo un intervento chirurgico. Purtroppo, tutti i tentativi di rianimarlo sono stati vani.

Un talento eccezionale e una passione per la moda

Davide Renne, originario di Follonica, in Toscana, classe 1977, ha iniziato a sperimentare con l’abbigliamento fin dai tempi del liceo. Nonostante avesse l’aspirazione di diventare architetto, ha presto capito che la moda era la sua vera passione e il suo futuro. Ha studiato design al Polimoda di Firenze e ha iniziato a lavorare a Milano alla fine degli anni ’90, presso Alessandro Dell’Acqua. “Nonostante fosse appena uscito dalla scuola, il suo immenso talento era evidente”, ha raccontato lo stilista. “Inoltre, era sempre gentile, una qualità rara in questo settore”. Da Dell’Acqua ha conosciuto e stretto amicizia con Walter Chiapponi, un altro designer di spicco nel settore. “È stato un fratello per 24 anni”, ha detto Chiapponi con il cuore spezzato. “È stato tutto per me, è stato la mia vita”.

Un tragico destino e un futuro promettente interrotti

Dopo la sua esperienza di vent’anni a Gucci, lavorando con Frida Giannini e poi con Alessandro Michele, che lo ha scelto come Direttore delle Collezioni Donna, Renne è diventato un nome noto nel settore della moda. La sua nomina a Moschino rappresentava la sua prima grande opportunità di emergere al grande pubblico. È questa la cosa più triste: fino ad ora, Renne era conosciuto solo dagli addetti ai lavori, ma era virtualmente sconosciuto al pubblico in generale. Essere alla guida di un marchio di moda italiano di grande rilievo come Moschino era il coronamento di una carriera lunga e di successo.

Il suo debutto in passerella era previsto per febbraio, durante le sfilate donna di Milano. Non si sapeva ancora nulla delle sue creazioni per Moschino, ma la sua unica dichiarazione mostrava la sua chiarezza di intenti: “Franco Moschino aveva soprannominato il suo studio ‘la sala giochi’”, aveva detto pochi giorni fa. “Ecco, la moda, soprattutto quella italiana e Moschino in particolare, dovrebbe sempre essere fatta con un senso di gioco e gioia”. Massimo Ferretti, presidente di Aeffe, il gruppo proprietario di Moschino, ha commentato con tristezza: “Non ci sono parole per descrivere il dolore immenso che stiamo provando. Con Davide stavamo lavorando a un progetto ambizioso, pieno di entusiasmo e ottimismo per il futuro. Anche se è stato con noi solo per poco tempo, Davide è riuscito a farsi amare e rispettare. Ora è nostra responsabilità portare avanti ciò che la sua fantasia e creatività avevano solo immaginato”. È davvero triste pensare che non abbia avuto l’opportunità di godersi il successo che si era meritato.


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