Il fenomeno del “destroy in field” nella moda e nella cosmetica
Nel mondo della moda, è ben noto il fenomeno dei vestiti nuovi bruciati e buttati via. Le aziende adottano questa pratica per proteggere l’esclusività del marchio, evitare vendite sottocosto e prevenire la contraffazione. Ma non è solo nel settore della moda che si verifica questo fenomeno. Anche nel campo della cosmetica, i prodotti nuovi restituiti rappresentano un problema, non solo per l’ambiente, ma anche per le profumerie e le aziende stesse.
Il diritto di recesso, infatti, può venire meno per i cosmetici sigillati che non possono essere restituiti per motivi igienici o di salute. Questo porta molte catene di cosmetici a accettare i resi solo se i prodotti sono integri, non utilizzati e non aperti. Tuttavia, anche quando i prodotti rispettano queste condizioni, non è garantito che possano essere rimessi in vendita. La difficoltà nel collegare un reso all’ordine di acquisto originale e valutare le tempistiche rende complicato rivenderli in modo sicuro prima della data di scadenza. Inoltre, senza un sigillo di sicurezza, è difficile determinare se un prodotto è stato aperto o meno, mettendo a rischio la sicurezza dei clienti.
Il destino dei cosmetici restituiti
Cosa succede ai cosmetici che vengono restituiti e non possono essere rivenduti? Amazon, ad esempio, sottopone i prodotti restituiti a un’ispezione dettagliata per decidere se rimetterli in vendita come nuovi, venderli come usati tramite Amazon Warehouse, venderli ai liquidatori, restituirli al fornitore o donarli in beneficenza. Tuttavia, molti marchi di cosmetici optano per la distruzione dei prodotti restituiti, anche se sono integri. Questo perché non possono garantire l’igiene e la sicurezza dei prodotti dopo che sono stati restituiti. Inoltre, se i prodotti non vengono danneggiati prima di essere gettati, c’è il rischio che qualcuno li prenda dai cassonetti e li rivenda.
La sfida dei resi nella cosmetica
Anche quando i prodotti restituiti tornano in azienda, spesso il loro destino è la discarica. Tuttavia, sempre più aziende stanno cercando di trovare soluzioni sostenibili per gestire i resi. Alcuni marchi invitano i clienti a riportare i contenitori vuoti in negozio o a rispedirli, offrendo in cambio buoni sconto e omaggi. Inoltre, molti marchi stanno lavorando per ridurre il tasso di reso attraverso consulenze personalizzate e try-on virtuali.
Fortunatamente, rispetto alla moda, i resi nella cosmetica sono un fenomeno marginale. Secondo uno studio condotto da Cosmetica Italia, la percentuale di resi nella cosmetica è mediamente intorno al 3/4%. Le aziende cercano di prevenire i resi attraverso politiche commerciali mirate e un servizio clienti attento. Tuttavia, per ridurre al minimo l’opzione della discarica, è necessaria la collaborazione dei clienti. Comprare meno e meglio, evitando di restituire i prodotti, può fare la differenza nella quantità di rifiuti generati dalle profumerie.
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