Paola Barale si Confida su Verissimo: La Dolorosa Decisione dell’Aborto e la Battaglia sui Social

Paola Barale si racconta a Verissimo: la scelta di abortire

Paola Barale, nota volto televisivo e concorrente di Pechino Express, è stata ospite di Silvia Toffanin a Verissimo, dove ha avuto l’opportunità di parlare della sua scelta di abortire.

Durante la sua precedente apparizione nello studio di Verissimo, lo scorso maggio, la showgirl aveva rivelato che la decisione di abortire non era stata presa a cuor leggero. Era accaduto molti anni fa, quando era ancora giovane. Insieme al suo compagno di allora, avevano deciso di non portare avanti la gravidanza perché non si sentivano pronti. Secondo Paola, un figlio dovrebbe nascere solo se è veramente voluto e desiderato, non perché è capitato. In quel momento, non si sentiva pronta ad assumersi quella responsabilità. Aveva paura di pentirsi in seguito di non aver potuto avere un figlio.

Tuttavia, dopo aver condiviso la sua esperienza, Paola ha ricevuto molte critiche sui social. La cosa che l’ha ferita di più non è stata tanto ciò che è stato scritto, come ad esempio l’accusa di uccidere i bambini, ma il fatto che queste parole siano state pronunciate da una donna. Paola crede che chi vede il marcio dove non c’è, lo faccia perché ha il marcio dentro di sé. Lei, al contrario, ama i bambini e crede che essi siano una fonte di gioia e vitalità. Le critiche, però, cerca di farle scivolare via, soprattutto in un’epoca in cui i social media possono essere fonte di negatività. Viviamo in una società in cui molte persone sono arrabbiate e i social media sono spesso utilizzati in modo negativo, un vero peccato secondo Paola.

Secondo la sua visione, i social media dovrebbero essere uno strumento di inclusione che favorisce la socializzazione, come suggerisce il termine stesso. Tuttavia, non ci rendiamo conto che siamo tutti vittime di questi nuovi mezzi di comunicazione, che stanno creando una società arrabbiata, aggressiva e invidiosa. Molti si nascondono dietro una tastiera, utilizzano profili falsi e sentono la necessità di scrivere cose terribili, cattive e violente. Paola ritiene che sia necessario regolamentare l’uso dei social media in modo che chi scrive contenuti offensivi sia perseguito legalmente.


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