Luigi Lo Cascio si trasferisce nel nord Italia per un nuovo ruolo impegnativo nel film ‘Il Mangiatore di Pietre’ e parla dell’importanza di dare voce ai migranti

Luigi Lo Cascio, vincitore di un Nastro d’argento per il film “Il traditore”, si trasferisce nel nord Italia per interpretare il ruolo di Cesare nel film “Il Mangiatore di Pietre”. Nel film, Lo Cascio interpreta un passeur che fa attraversare i migranti verso la Francia. L’attore ha dichiarato che il personaggio di Cesare è molto diverso da quelli a cui è abituato e che ha dovuto affrontare diverse difficoltà durante le riprese, come il freddo intenso e la padronanza del corpo. Lo Cascio ha anche parlato della sua capacità di mimetismo nei dialetti e della scelta di interpretare un personaggio con una lunga barba. Il film, che esplora il tema dei confini e della trasgressione, uscirà il 18 luglio.

L’amore per i confini e gli sconfinamenti di Luigi Lo Cascio

Luigi Lo Cascio ha sempre amato attraversare i confini, sia nel suo lavoro di attore che nella sua vita personale. L’attore ha dichiarato che i confini sono ciò che lo spinge a trasformarsi e a cercare un’espansione di sé. Lo Cascio ha parlato anche dei suoi sconfinamenti personali, come la nascita dei suoi figli e la sua relazione con sua moglie. L’attore ha sottolineato che essere un attore significa desiderare di mostrarsi e di essere guardato dal maggior numero di persone possibile.

L’importanza di dare voce ai migranti

Nel film “Il Mangiatore di Pietre”, Luigi Lo Cascio interpreta il ruolo di un passeur che fa attraversare i migranti verso la Francia. L’attore ha sottolineato l’importanza di dare voce ai migranti e di rompere gli stereotipi e le idee preconcette che li circondano. Lo Cascio ha criticato la tendenza a mettere al primo posto l’identità italiana, relegando l’umanità in secondo piano. L’attore ha sottolineato che i flussi migratori non si potranno fermare e che bisogna trovare un modo per accogliere e integrare le persone in difficoltà.

La grandezza dell’arte e la possibilità di essere spettatori

Luigi Lo Cascio ha parlato della grandezza dell’arte e della possibilità di essere spettatori e lettori. L’attore ha sottolineato che di fronte all’immensità dell’arte, ci si sente minuscoli, ma allo stesso tempo esaltati. Lo Cascio ha anche parlato dei suoi sconfinamenti personali, come la nascita dei suoi figli, che lo hanno portato a rimuovere l’egoismo e a sentirsi meno importante di qualcun altro. L’attore ha sottolineato che l’attore non può fare a meno di desiderare di mostrarsi e di essere guardato, altrimenti perde la sua identità.


Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *