Jada Pinkett Smith: La mia vita da spacciatrice

La vita di Jada Pinkett Smith non è stata facile. Cresciuta in un ambiente familiare instabile, con genitori dipendenti dalla droga, ha dovuto affrontare molte difficoltà. Nel suo nuovo libro autobiografico, “Worthy”, l’attrice racconta la sua storia e come l’assenza di basi solide abbia influenzato la sua visione di sé stessa e delle relazioni.

L’insegnamento prezioso della nonna

Nonostante le difficoltà, Jada ha trovato un punto di riferimento nella sua nonna, Marion Banfield. Questa figura importante nella sua vita le ha insegnato l’importanza di relazionarsi con gli altri e di trovare interessi comuni. Inoltre, le ha trasmesso l’importanza di essere indipendente e di non dipendere mai da un uomo per il proprio benessere finanziario.

La lotta per l’indipendenza economica

Fin da giovane, Jada ha cercato di provvedere a se stessa. A partire dai dodici anni, ha svolto diversi lavori per guadagnare qualche soldo. La paura di non avere abbastanza soldi, soprattutto a causa delle difficoltà della madre, l’ha spinta a prendere una decisione estrema: vendere droga. Nonostante la pericolosità di questa scelta, Jada voleva essere indipendente e prendersi cura di se stessa.

Le lezioni imparate dalle strade di Baltimora

Jada ha vissuto a Baltimora negli anni ’80, un periodo in cui la droga era diffusa in città. In questo contesto, ha imparato l’importanza di essere coraggiosa e di riconoscere i pericoli. Nonostante le scelte pericolose che ha fatto, l’attrice ha tratto una lezione preziosa da questa esperienza.


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