Lunedì 2 ottobre, a Milano, sono state presentate le 14 canzoni in gara alla 66ª edizione dello “Zecchino d’oro”. Queste canzoni saranno cantate da 17 piccoli interpreti, tra cui per la prima volta ci sarà la rappresentanza della Valle D’Aosta. Le canzoni sono già disponibili su tutte le piattaforme di streaming.
Anche quest’anno, tra i 35 autori delle canzoni, ci sono grandi artisti come Loredana Bertè con “Rosso”, Max Gazzè con “Non ci cascheremo mai”, Matteo Bocelli con “Le dita nel naso”, Paolo Vallesi con “La frutta e la verdura” e Lorenzo Baglioni con “Puz puz puzzola”. Quindi, iniziate ad ascoltarle e a scegliere la vostra preferita, che potrete votare in diretta su Rai1 all’inizio di dicembre.
Carlo Conti, direttore artistico dello Zecchino, che sarà anche il presentatore della finale, scherza dicendo: “Per aiutarmi a ricordare le date, la Rai ha scelto il pomeriggio dell’1, 2 e 3 dicembre”. Mentre aspettiamo di scoprire i nomi dei conduttori delle prime due puntate, abbiamo giocato con Conti, chiedendogli quale sia la sua risposta al tema di questa edizione, “La musica può…”. Lui risponde: “La musica può fare tante cose: può rilassare, può emozionare, può farci riflettere, può regalarci dei momenti di svago, può farci ballare. La musica è la colonna sonora della nostra vita”.
A proposito di musica, quando è stata la sua “prima volta” con la musica? Conti ricorda: “Ricordo il primo 45 giri che ho comprato. Era tra il 1969 e il 1970, avevo otto anni e finalmente ero riuscito a mettere da parte dei soldi. Un 45 giri costava circa 300 o 500 lire. Sono andato dall’elettricista sotto casa, perché all’epoca vendeva anche i dischi, e ho comprato ‘Venus’ degli Shocking Blue. E prima ancora, ovviamente, c’erano le canzoni dello ‘Zecchino’, da ‘Il caffè della Peppina’ a ’44 gatti’, da ‘Il lungo, il corto e il pacioccone’ a ‘Volevo un gatto nero’”.
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