Assassinio a Venezia: Hildur Guðnadóttir trionfa agli Oscar.

Gli Avengers sono sempre esistiti, solo che si vestivano meglio. Sherlock Holmes, Maigret, Miss Marple e Poirot, per citarne alcuni, erano i veri Avengers del passato. Il cinema potrebbe trarre storie da loro per decenni, creando franchising che potrebbero diventare dei mash-up. Parlando di Agatha Christie, la modernità incombe. Il terzo capitolo delle avventure di Hercule Poirot, interpretato da Sir Kenneth Branagh, ha un tocco particolare. Ma non è necessariamente un bene. Assassinio sull’Orient Express faceva rimpiangere il precedente adattamento di Sidney Lumet, che si avvicinava al capolavoro. Assassinio sul Nilo è stato deludente e le aspettative per Assassinio a Venezia erano basse.

Invece, Kenneth Branagh ha sorpreso tutti, rileggendo e riscrivendo il romanzo Hallowe’en Party, contaminando i generi e creando atmosfere cupe e inquietanti, come l’umido clima veneziano. Branagh si è distolto da sé stesso, con risultati positivi. Il personaggio di Poirot vive nel culto di sé stesso, ma in questo caso si tratta di un uomo che ha perso certezze e passioni, segnato dalla Seconda guerra mondiale e ritiratosi a Venezia, ignorando le richieste d’aiuto.

Assassinio a Venezia si svolge in un palazzo decadente e inquietante di Venezia, di proprietà di una ex diva della lirica ritiratasi dopo il suicidio della figlia. Poirot viene disturbato da una sua cara amica scrittrice per partecipare a una seduta spiritica nella notte di Halloween, con una medium dalla fama controversa. Qualcuno morirà e Poirot dovrà scoprire il colpevole, svelando anche altri misteri.

Il film è intrattenimento, come la produzione letteraria di Agatha Christie. Branagh ha aggiunto una costruzione cinematografica quasi shakespeariana, con un’impostazione scenografica teatrale, una fotografia cupa che sfrutta l’illuminazione naturale e una colonna sonora di grande atmosfera, firmata da Hildur Guðnadóttir, premio Oscar per Joker.

Hildur ha lavorato sulla colonna sonora in modo da creare un’atmosfera cupa e malinconica, ispirata dalla città e dalla location. La musica nel film è importante per il viaggio emotivo del personaggio di Poirot, che sta attraversando un periodo difficile. Hildur ha esplorato il ruolo della melodia nella partitura, rompendone la struttura e analizzando il suo significato nel mondo moderno.

Lavorare con Kenneth Branagh è stato gratificante per Hildur. È un artista brillante e una persona meravigliosa. È stato chiaro su ciò che voleva dalla musica e hanno condiviso un’explorazione storica legata alla trama del film. È stata un’esperienza artistica appagante.

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