Coma_Cose: Il Carroponte, un luogo che mi fa sentire a casa come le campane

Dopo ventotto tappe in giro per tutta Italia, i Coma_Cose sono tornati live a Milano per una notte indimenticabile. Le luci si sono abbassate e al centro del palco si sono illuminati due grandi “C”, segno che tutto era pronto per iniziare.

La scaletta del concerto è stata quella di sempre, ripercorrendo la loro carriera e la loro crescita artistica avvenuta proprio a Milano. Fausto, nel momento di “Mancarsi”, ha dichiarato che la città gli ricorda casa come le campane.

La serata è iniziata con “Jugoslavia”, “Deserto” e “Granata”, e il pubblico ha saltato, ballato e cantato a squarciagola. Poi è arrivato il momento di “French Fries”, che ha fatto esplodere la folla con urla e braccia alzate. Lo spettacolo è stato curato in ogni minimo dettaglio e l’atmosfera era familiare, il pubblico non era solo un coro, ma una vera e propria famiglia.

L’emozione è aumentata con “Pakistan” e “Zombie al Carrefour”, in un momento da brividi con il piano, la voce e le torce accese dal pubblico. È stata una festa senza fine, quella di ieri al Carroponte.

Dopo essersi esibiti in “L’Addio”, c’è stato spazio per tutto: lacrime, cori, commozione e persino proposte di matrimonio! Con “Agosto morsica” e “Post concerto”, il pubblico è diventato il vero protagonista della serata, gridando a questa estate passata di non andarsene mai.

Con gli occhi negli occhi, Fausto e California hanno concluso la serata sulle note di “Sei di vetro”, solo chitarra e voce, solo loro due e l’intero Carroponte con il fiato sospeso.

Insomma, ai concerti dei Coma_Cose non manca mai nulla. È un viaggio nel tempo che ripercorre i loro primi passi fino ad arrivare ad oggi. E se in tutti questi anni è cambiato tanto, loro sono la costante che rende tutto così potente. Andare a un loro concerto significa vivere una storia vera, essere liberi, incontrarsi e condividere senza smettere mai di sentirsi a casa. “Coma_Cose è il nome della mia famiglia”, ha concluso Fausto.

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