Lettera aperta della vedova di Lucio Battisti a Mogol: un messaggio intenso

La moglie di Lucio Battisti, Grazia Letizia Veronese Battisti, ha rotto il suo lungo silenzio con una lettera aperta indirizzata a Mogol, paroliere e collaboratore storico di Battisti. La lettera, inviata nella notte di venerdì 15 settembre, esprime il punto di vista negativo di Grazia sulla celebrazione della collaborazione tra Battisti e Mogol, avvenuta 25 anni fa, al termine della malattia di Battisti.

Il testo della lettera può essere riassunto in tre parole: “Ora basta, Giulio”.

La lettera arriva due giorni dopo la messa in onda del documentario “Lucio per amico – Ricordando Battisti” su Rai1, che è stato criticato dai fan sui social media e da giornalisti e studiosi dell’opera di Battisti. Anche alcuni degli intervistati nel documentario, come Franco Mussida e Pietruccio Montalbetti, hanno espresso perplessità.

Le principali fonti di delusione riguardano la scelta di ignorare la seconda stagione della carriera di Battisti, in cui ha collaborato con Velezia (pseudonimo di Grazia Letizia Veronese) e Pasquale Panella, e la costruzione del racconto incentrata su Mogol.

La lettera si apre con un “Eccomi qui” e si rivolge direttamente a Mogol, sottolineando che non riesce a separare il nome di Battisti dal suo e che non menziona le numerose cause legali intentate dopo la morte di Battisti. Grazia chiede a Mogol di rispettare la dignità di Battisti come uomo e di smettere di raccontare storie infondate sulla sua malattia e sulla loro “amicizia”.

La lettera si conclude con un invito a Mogol di non utilizzare più il termine “paroliere” in modo dispregiativo e con una considerazione triste sul fatto che la loro collaborazione si sia interrotta nel 1980.

Mogol ha risposto alla lettera il 16 settembre, confermando di aver inviato una lettera a Battisti in ospedale e di considerare l’uso del termine “paroliere” come una mancanza di rispetto. Ha inoltre dichiarato di non voler fare commenti sulla lettera di Grazia.

La polemica sembra destinata a continuare.

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