Gioco e divertimento nell’hotspot di Lampedusa: un’esperienza per donne e bambini

Nell’hotspot di Lampedusa, la situazione è ancora critica. Molti migranti, tra cui bambini e donne giovani, cercano di sopperire alle loro necessità primarie. Le donne, in particolare, sono costrette a centellinare l’acqua delle bottigliette per bere e lavarsi. Vicino ai container dei pompieri, alcune mamme con i loro bambini giocano felici, cercando ombra. Le forze dell’ordine continuano a gestire il flusso di migranti e a organizzare i trasferimenti verso la terraferma.

Tra le centinaia di persone che si trovano nell’area di presidio dei pompieri, c’è una giovane mamma siriana che tiene in braccio un neonato di un mese. Sorride perché sa di essere riuscita a mettere in salvo sé stessa e suo figlio e sogna di offrirgli una vita migliore. Poi c’è Cloe, una bambina senegalese, che si avvicina a un giornalista attratta dai colori di un casco da motocicletta. Vuole indossarlo e quando ci riesce, esprime tutta la sua gioia e ringrazia le persone intorno a lei con dei bacini.

L’area di presidio dei vigili del fuoco, distante circa 400-500 metri dall’hotspot, è piena di coperte termiche, scarpe, bottigliette d’acqua vuote, indumenti e tovaglie. L’odore è nauseabondo. È da qui che i migranti vengono caricati sugli autobus per raggiungere il porto e imbarcarsi su navi militari e traghetti. Sono tutti incolonnati, donne, bambini e giovani, in cerca di un futuro migliore. Sono stanchi e provati, alcuni cercano di coprirsi dal sole o dagli sguardi indiscreti dei giornalisti con le coperte termiche. Ma c’è anche chi sorride, convinto che da oggi la sua vita ricominci da Lampedusa.

La polizia, i carabinieri e i vigili del fuoco sorvegliano attentamente i migranti. Sono pochi quelli che si allontanano dall’area, solo per cercare cibo. In via Roma, molti giovani mangiano quello che riescono a trovare o a comprare, alcuni addirittura rovistano nei cestini della spazzatura. La maggior parte dei migranti rimane nell’hotspot o nell’area di presidio dei pompieri, in attesa del loro turno per partire verso un futuro migliore. Non ci sono stati disordini o problemi di ordine pubblico, ma l’emergenza umanitaria è evidente. I migranti sono stanchi, affamati e disorientati.

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