Meloni e Orbán: Una visione tradizionale di difesa dei valori familiari e religiosi

La premier Giorgia Meloni ha tenuto un discorso al summit sulla demografia a Budapest, in cui ha difeso la famiglia e l’identità cristiana. Ha sottolineato l’importanza di combattere per proteggere le famiglie e preservare le tradizioni che hanno costruito la nostra civiltà. Meloni è stata applaudita quattro volte durante il suo intervento di 25 minuti.

Durante il summit, Meloni ha incontrato Katalin Novak e Viktor Orbán, con quest’ultimo che le ha fatto il baciamano. Nel suo discorso, Meloni ha ricordato un famoso tormentone che l’ha resa popolare: “Mi chiamo Giorgia, sono donna, sono madre, sono cristiana e nessuno me lo può togliere”. Ha sottolineato che molte persone hanno apprezzato queste parole nonostante gli attacchi subiti.

Meloni ha anche parlato dei pericoli di un sistema in cui lo stato si sostituisce alle famiglie, prendendo come esempio l’esperienza sovietica. Ha ricordato la rivoluzione ungherese del ’56, che non era solo contro un potere straniero, ma anche contro chi cercava di distruggere le basi dell’identità delle persone. Ha sottolineato che nessuna propaganda può cancellare quelle pagine di storia, e ha fatto riferimento alla situazione in Ucraina per sottolineare l’importanza di non accettare simili situazioni.

Nel resto del suo intervento, Meloni ha parlato sia a livello personale che politico. Ha elogiato il modello ungherese come risposta alla crisi demografica e ha affermato che i migranti non possono risolvere il problema del declino delle nascite. Ha sostenuto l’idea di un’Europa fortezza, che protegga la propria identità.

Dopo il suo discorso, Viktor Orbán ha citato Meloni dal palco, elogiando il suo messaggio sulla famiglia. Successivamente, Meloni ha partecipato a un pranzo nel palazzo presidenziale.

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