La Juventus è stata completamente all’oscuro di tutto. Paul Pogba si è presentato ai dirigenti del club ammettendo di aver assunto un integratore consigliato da un medico amico, che non ha alcun legame con la Juventus, e acquistato negli Stati Uniti, dove ci sono regole diverse riguardanti il doping.
Pogba è l’unico responsabile di questo errore e dovrà ora dimostrare che non c’è stata alcuna intenzionalità nell’assunzione del testosterone, al quale è risultato positivo il 20 agosto dopo la partita contro l’Udinese. La speranza è che la sua sanzione venga ridotta, considerando che la pena massima per questo tipo di infrazione è di 4 anni di squalifica.
La Juventus è chiaramente danneggiata da questa situazione, ma ha comunque un modo per uscirne, almeno dal punto di vista economico. Pogba guadagna 8 milioni di euro all’anno, più 2 di bonus, ed è legato al club fino al 2026.
Vediamo quindi cosa prevede l’accordo collettivo tra la Lega Serie A, l’Aic e la Figc, in vigore dal 31 gennaio 2023 al 30 giugno 2024. L’articolo 5 riguarda il pagamento della retribuzione e prevede la sospensione dello stipendio nel caso in cui il calciatore sia squalificato per doping. Questa sospensione può durare per tutta la durata dell’interdizione e la Juve può riprendere a pagare solo dopo che la squalifica è stata scontata.
Inoltre, l’articolo 11 offre la possibilità alla società di chiedere la risoluzione del contratto in caso di squalifica per doping. In alternativa, la riduzione della retribuzione può essere pari all’intero stipendio dovuto per il periodo di squalifica.
La Juventus potrebbe quindi prendere in considerazione sia la sospensione dello stipendio durante la squalifica, sia la risoluzione del contratto. Tuttavia, spetta alla società decidere le azioni da intraprendere nel caso in cui il calciatore non possa continuare a giocare.
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