Scopri il messaggio di amore di Giacomo Losi!

Giacomo Losi, un nome che fa parte della storia della Roma. Questo agile marcatore, abile nelle respinte e nelle acrobazie, aveva la capacità di farsi valere anche nel gioco aereo nonostante la sua altezza non elevata. Partito come mezzala nella Soncinese, nel 1951 è stato ingaggiato dalla Cremonese per 500.000 Lire, dove il tecnico Bodini lo ha trasformato in terzino, facendo emergere le sue doti di corsa, tenacia e il grande senso dell’anticipo.

Dopo aver conquistato la promozione in Serie C con la Cremonese nel 1954, Losi è passato alla Roma per otto milioni di Lire. Da quel momento è iniziata una storia di fedeltà alla maglia, un legame indissolubile con il pubblico e un’identificazione con il club che nessuno, nemmeno lui, avrebbe mai potuto immaginare. Ha collezionato 486 presenze ufficiali e ha giocato per quindici stagioni con la Roma, un risultato che sembra impossibile nel calcio di oggi, tranne per casi come quello di Francesco Totti.

Fin dall’inizio il giovane Losi si è fatto voler bene, brillando per il suo impegno e la sua umiltà. Ha saputo aspettare il suo turno, che è arrivato il 20 marzo 1955, contro l’Inter campione d’Italia in carica: i giallorossi hanno vinto 3-0 e il giovane esordiente ha ricevuto congratulazioni da compagni e avversari.

Nel 1959 Losi è diventato un difensore centrale a tutti gli effetti. In quella stagione è tornato a essere titolare dopo un paio di anni in cui è stato parzialmente accantonato, al punto di pensare addirittura di lasciare il club, visto che gli veniva spesso preferito Corsini sulla fascia.

La sua conferma al centro della difesa ha contribuito a consacrarlo come leader, tanto che dalla stagione 1960/1961 ha indossato la fascia da capitano. È stato proprio in quella stagione che la Roma ha vinto il suo primo e unico trofeo europeo, la Coppa delle Fiere.

Losi era un capitano disposto a morire per la squadra, e la squadra sarebbe morta per lui se solo lo avesse chiesto.

Un pomeriggio di gennaio del 1961, il legame con i tifosi romanisti è diventato eterno. La Roma stava affrontando la Sampdoria di Brighenti e compagni, ma la partita si è complicata a causa della frattura di Guarnacci. La Roma, in inferiorità numerica (all’epoca non erano previste sostituzioni), stava lottando contro le difficoltà. Durante un recupero in scivolata eseguito con la sua solita generosità, Losi si è procurato uno strappo all’inguine.

È stato spostato all’ala, ormai solo per fare numero, come era consuetudine all’epoca. La Sampdoria ha preso il sopravvento con un vantaggio di 2-1, ma la Roma è riuscita a pareggiare grazie a un preciso tiro di Manfredini. È stato un vero miracolo, che si è compiuto all’ultimo minuto quando proprio Losi, facendo leva su una sola gamba, è riuscito a segnare di testa su calcio d’angolo: 3-2. Il capitano è diventato “Core de Roma” all’istante.

E questa è stata solo una delle tante situazioni in cui Losi ha dimostrato il suo amore e sacrificio per la squadra. Nonostante un malinconico addio ai colori giallorossi otto stagioni dopo, a causa dell’atteggiamento sprezzante di Helenio Herrera che ha preferito il giovane Santarini come capitano, Losi è rimasto nel cuore dei tifosi. Ancora oggi, quando viene incontrato a cene ufficiali o raduni di tifosi, anche i ragazzi di vent’anni gli chiamano spontaneamente “Capitano”.

Giacomo Losi è una leggenda vivente della Roma, un esempio di dedizione, impegno e amore per i colori giallorossi che ha trasmesso a generazioni di tifosi. Non possiamo dimenticare la sua lezione d’amore per il club e l’eredità che ha lasciato dietro di sé.

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