Gli azzurri hanno ancora molto lavoro da fare per migliorare il loro gioco, intensità e mentalità. Non possiamo più pensare al trionfo di Wembley, dobbiamo volta pagina. Non possiamo aspettarci alcuna magia che riaccenda la squadra, dobbiamo affrontare la realtà. Dobbiamo fare i conti con il fatto che molti dei nostri giocatori non sono eccezionali e non possiamo aspettarci che risolvano le partite da soli.
Non dobbiamo aspettarci grandi cambiamenti da parte di Luciano Spalletti, il nuovo allenatore della Nazionale Italiana. Non si può pretendere che in una settimana possa cambiare l’andamento della squadra che dura da troppo tempo. Non abbiamo visto rivoluzioni tattiche o magie nella partita contro la Macedonia del Nord. Speravamo comunque di vincere contro una squadra modesta come loro, ma nel secondo tempo, quando la nostra squadra ha smesso di giocare e si è abbassata, avremmo potuto fare qualche cambio dalla panchina per riaccendere il gioco.
Nonostante il caos degli ultimi tre mesi, dovevamo vincere questa partita contro la Macedonia del Nord. Siamo ancora meglio di loro, anche se al momento siamo una squadra mediocre. Chiedevamo a Spalletti di riportare l’orgoglio e la responsabilità di indossare la maglia azzurra, di vincere contro la Macedonia del Nord e di qualificarci per il prossimo Europeo. Abbiamo centrato il primo obiettivo, ma abbiamo fallito nel secondo. Ora dobbiamo concentrarci sul terzo obiettivo e lavorare duro per qualificarci.
Prima della partita, abbiamo visto Spalletti emozionato e concentrato come se tutta la sua vita sportiva gli passasse davanti agli occhi. C’è ancora molto lavoro da fare, ma dobbiamo rimetterci al lavoro e cercare di riportare l’Italia al suo calcio moderno, offensivo e piacevole che abbiamo sempre visto nei club. Non possiamo più fare affidamento su un singolo evento magico come Wembley, dobbiamo crescere come squadra e metterci davanti ai fallimenti passati.
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