I tecnici del Senato esprimono dubbi sulla tassa sugli extraprofitti: potrebbe essere incostituzionale e non ci sono stime sul ricavato.

Dubbi sulla costituzionalità della tassa sugli extraprofitti bancari sono stati sollevati dai tecnici del servizio bilancio del Senato. Secondo i tecnici, potrebbe esserci un possibile rischio di incompatibilità costituzionale della disposizione, che potrebbe essere dichiarata dopo che la tassa sia stata riscossa e le somme spese. Questo potrebbe peggiorare i saldi di bilancio, poiché le banche dovrebbero restituire le somme a loro tassate se la disposizione fosse dichiarata illegittima.

I tecnici evidenziano anche una possibile disparità di trattamento tra le banche. Infatti, l’imposta incide pesantemente (40%) sugli extraprofitti delle banche, che rappresentano un’importante voce del loro conto economico. Ciò potrebbe significare che alcune banche, nonostante abbiano guadagnato di più sugli extraprofitti, potrebbero avere risultati complessivamente peggiori rispetto ad altre banche tassate di meno. Questo potrebbe alterare il rapporto tra imposizione fiscale e capacità contributiva, violando potenzialmente la costituzione. Tuttavia, i tecnici riconoscono che l’arresto della norma non è garantito a causa del carattere straordinario della tassa.

Inoltre, non è possibile stimare l’entità degli incassi derivanti dalla tassa sugli extraprofitti delle banche. Gli uffici di bilancio del Senato affermano che sarebbe opportuno disporre di dati che consentano di fare una stima approssimativa degli introiti. Tuttavia, le stime prudenti non possono essere fatte finché non si disponga di dati affidabili. I proventi della tassa dovrebbero essere utilizzati per ridurre la pressione fiscale e per rifinanziare il fondo di garanzia per i mutui per la prima casa.

Infine, vi è preoccupazione per la parte del decreto che riguarda il Superbonus per le villette. Si cerca di evitare che la proroga della norma comporti nuovi oneri per lo Stato. È importante confermare che la proroga si riferisce solo ai lavori già comunicati all’Enea e che i relativi effetti finanziari sono già previsti nel bilancio, senza modifiche rispetto alla legislazione vigente. È necessario fornire ulteriori dettagli sulle previsioni finanziarie delle opere per confermare che gli effetti finanziari dei lavori, già comunicati all’Enea, sono inclusi nel bilancio previsto, indipendentemente dal fatto che le spese possano beneficiare del Superbonus solo fino al settembre 2023.

In conclusione, i tecnici del servizio bilancio del Senato sollevano dubbi sulla costituzionalità della tassa sugli extraprofitti delle banche e chiedono maggiori dettagli per confermare che non ci saranno nuovi oneri per lo Stato nel caso del Superbonus per le villette. Resta da vedere se tali preoccupazioni influenzeranno la decisione finale sul decreto asset.

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