Anna Elena Pepe a Venezia: “La commedia di Miss Agata si insinua nel dramma”

Anna Elena Pepe è una talentuosa artista a tutto tondo, con abilità come sceneggiatrice, regista e attrice. La sua ultima creazione è il cortometraggio Miss Agata, che ha ottenuto il premio come miglior sceneggiatura al Festival del Cinema di Venezia al Premio Starlight International Cinema Award. Il cortometraggio affronta in 20 minuti temi come la differenza di genere, la violenza, il disturbo da stress post-traumatico e l’integrazione, attraverso gli occhi di Agata, una ragazza buffa che fugge da una relazione tossica e trova conforto nell’amicizia di Nabil (interpretato da Yahya Ceesay) per superare i suoi traumi.

Anna Elena si è diplomata all’Accademia Guildhall di Londra come attrice e in seguito ha deciso di studiare anche sceneggiatura. La passione per la scrittura è sempre stata presente in lei e l’Accademia l’ha incoraggiata ulteriormente. In Inghilterra, infatti, gli attori spesso sono anche autori, il che ha influito sulla sua decisione di approfondire questa disciplina.

Rispetto alle scuole di recitazione italiane, Anna Elena sottolinea che la differenza non è tanto legata al paese ma al progetto. Se lavori con un regista talentuoso e una buona produzione, avrai uno standard di lavoro garantito, mentre un budget ridotto può creare difficoltà ovunque. Ciò che ha trovato affascinante nell’esperienza inglese è la centralità dell’autore, il quale detiene un ruolo molto importante. In Italia c’è una tradizione di teatro di regia, in cui il regista gioca un ruolo fondamentale, mentre in Inghilterra gli autori sono delle vere e proprie star, grazie a una tradizione teatrale diversa.

Con Miss Agata, Anna Elena cerca di portare questa mentalità in Italia, combinando i ruoli di attrice, regista e sceneggiatrice. Il racconto è frutto della sua creatività, scritto insieme a Nicola Salerno e diretto con Sebastian Maulucci. Il cortometraggio affronta tematiche serie come il disturbo post-traumatico da stress, ma lo fa in modo leggero, con un tono da dramedy. All’inizio sembrerà una commedia, ma si scoprirà un trauma reale. Creare un equilibrio tra comicità e dramma è un modo per far comprendere meglio al pubblico il dramma degli altri.

Anna Elena ha scritto personaggi femminili anticonvenzionali perché come attrice ha spesso avuto a che fare con ruoli scritti da uomini. Ha voluto mostrare una normalità che spesso non viene rappresentata al cinema o in TV, affinché le donne spettatrici possano identificarsi. Inoltre, ha scoperto dalle sue interviste a vittime di traumi che molte di loro affrontano la propria esperienza con ironia, lasciando agli altri il compito di esorcizzare ciò che è loro accaduto. Questa constatazione l’ha colpita molto e ha voluto trasmettere questa sensazione a Miss Agata, il quale è stato accolto con entusiasmo dalle vittime di traumi, che si sono sentite comprese dal personaggio.

Nonostante la durata di soli 20 minuti, Miss Agata tratta temi delicati come le relazioni tossiche, la salute mentale e i pregiudizi, ottenendo grande successo critico. Anna Elena è partita da una scena fondamentale del film e ha lavorato all’indietro per costruire i personaggi fino a quel momento. Sta lavorando per renderlo un lungometraggio, ma vuole fare attenzione a non snaturare il progetto originario.

Il prossimo passo per Miss Agata è presentarlo in diversi festival cinematografici. Dopo 7 mesi dalla sua uscita, il cortometraggio ha ancora molto da offrire. In futuro, Anna Elena vorrebbe sviluppare un lungometraggio, ma al momento sta lavorando su un altro progetto sia in Italia che in Inghilterra. Come attrice, è parte del cast della serie Concordia, diretta da Barbara Eder, che uscirà in autunno.

Infine, Anna Elena offre alcuni consigli ai giovani aspiranti attori, registi e sceneggiatori. Innanzitutto, raccomanda di raccontare ciò che si conosce, perché ognuno di noi ha esperienze uniche da condividere con il mondo delle storie. In secondo luogo, è importante essere sempre gentili e professionali con gli altri, perché non si può mai sapere chi si ha di fronte e quale ruolo potrà svolgere in futuro. In definitiva, il mondo del cinema richiede costanza e reputazione, quindi è fondamentale costruire una solida base fin da subito.

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