Funerali del musicista assassinato a Napoli: commozione e sostegno da parte dei presenti

L’omelia del vescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, durante i funerali di Giovanbattista Cutolo ha suscitato emozioni intense nella chiesa del Gesù gremita di persone. Le parole del vescovo mettono in luce le responsabilità di tutti gli adulti di Napoli e offrono una richiesta di perdono nei confronti del giovane musicista ucciso.

Don Battaglia ammette di sentirsi colpevole insieme ad ogni adulto di Napoli per non aver fatto abbastanza per i giovani della città. Ha espresso il rimpianto per non aver solo messo in discussione la situazione, ma per non aver urlato affinché le promesse diventassero azioni concrete. Il vescovo chiede perdono a Giovanbattista e propone che tutti gli adulti di Napoli si prendano cura di ogni giovane della città, poiché sono tutti figli di Napoli. Il riferimento alla mano armata fa riferimento alla responsabilità che gli adulti hanno nel perpetuare la violenza e chiede di trasformare simbolicamente gli strumenti di violenza in strumenti di crescita e sviluppo, come luoghi educativi e posti di lavoro.

La cerimonia è stata segnata da momenti toccanti, come l’accasciarsi in lacrime della madre del giovane musicista sulla bara, abbracciandola. La presenza dei ministri dell’Interno e della Cultura, Matteo Piantedosi e Gennaro Sangiuliano, ha fornito sostegno alla madre con un lungo abbraccio. Alla fine dei funerali, la mamma di Giò Giò ha annunciato che avrebbe incontrato la premier Giorgia Meloni il giorno successivo per chiedere giustizia per la morte innocente del figlio.

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L’omelia del vescovo di Napoli ha messo in evidenza i problemi endemici della città, facendo appello a un cambiamento radicale basato sulla giustizia e sull’onestà. Questo richiamo alla rivoluzione non violenta è insolito e altamente significativo, indicando una possibile svolta nella mentalità e nelle azioni della comunità.

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