L’indagine annuale sui supermercati condotta da Altroconsumo è finalmente disponibile e rivela che quest’anno i consumatori italiani hanno a disposizione un’importante risorsa per abbattere i costi. Secondo l’organizzazione, grazie a questi dati una coppia con due figli che spende mediamente 8.548 euro l’anno può arrivare a risparmiare fino a 3.455 euro acquistando i prodotti più convenienti nelle catene di discount.
L’indagine misura il posizionamento dei prezzi delle catene di supermercati e ipermercati sulla base di quattro tipologie di paniere: prodotti di marca, a marchio commerciale, più economici e misti. L’analisi ha coinvolto quasi 1.600.000 prezzi di prodotti alimentari, prodotti per la casa e per la cura personale, e alimenti per animali.
I risultati dell’indagine evidenziano l’impatto dell’inflazione sui prezzi dei prodotti, con un aumento del 15% registrato nei discount, rispetto al 5,2% dello scorso anno. I discount, che hanno margini più ridotti sui prodotti, faticano a contenere l’aumento dei prezzi derivante dall’inflazione rispetto ai supermercati e ipermercati, che hanno registrato un incremento medio intorno all’11/12%. Nonostante ciò, i discount rimangono le insegne più convenienti secondo Altroconsumo.
L’organizzazione ha stilato quattro classifiche per le catene di supermercati nazionali presenti in almeno cinque regioni italiane. Per la spesa con prodotti di marca, le catene più convenienti risultano essere Esselunga Superstore e Famila Superstore, seguite da Ipercoop, Pam e Spazio Conad. Per la spesa con prodotti economici, le catene di discount si confermano in cima alla classifica, con In’s Mercato al primo posto seguita da Aldi, Dpiù, Eurospin e Prix Quality. Per quanto riguarda la spesa con prodotti a marchio commerciale, l’insegna più conveniente risulta essere Spazio Conad, seguita da Ipercoop.
La quarta classifica dell’indagine riguarda il paniere misto, che include tutti i prodotti a scaffale delle 125 categorie selezionate. Nei discount, In’s Mercato conquista la prima posizione, seguita da Lidl ed Eurospin. Nei supermercati e ipermercati, Famila Superstore risulta essere la catena più economica.
Ma quali sono le città in cui si può risparmiare di più? Secondo i dati di quest’anno, Cremona è la città in cui le differenze di prezzo sono maggiori (25%), offrendo la possibilità di risparmiare fino a quasi 2.000 euro all’anno scegliendo il supermercato più economico. Mantova segue con un risparmio superiore a 1.600 euro annui. Altre quattro città italiane permettono un risparmio superiore a 1.300 euro: Bologna (1.392 euro), Bergamo (1.378 euro), Roma (1.327 euro) e Reggio Emilia (1.309 euro).
Le città in cui le differenze di prezzo tra i punti vendita sono meno elevate sono Reggio Calabria, Messina, Cosenza e Caserta, con risparmi annui inferiori a 45 euro per Caserta, 90 euro per Cosenza e meno di 160 euro per le altre due città. La città con il maggiore potenziale di risparmio è Vicenza, dove si trova il supermercato con la spesa minima più bassa, pari a circa 5.833 euro. Questo rappresenta un risparmio annuo di quasi 1.000 euro rispetto alla spesa media delle famiglie italiane (6.780 euro all’anno). In generale, le città più economiche, con una spesa minima inferiore a 6.000 euro, sono tutte del Nordest. Sassari e Palermo si trovano in fondo alla classifica.
Parlando dei punti vendita, l’IperRossetto di Torri di Quartesolo, in provincia di Vicenza, si conferma come il supermercato con i costi più bassi d’Italia, come era accaduto anche nello scorso anno. Quest’anno, tuttavia, la catena Rossetto si è rivelata molto vantaggiosa e il primo punto vendita non Rossetto nella classifica generale è il Famila Superstore di Venezia.
Inoltre, l’indagine ha evidenziato importanti differenze di prezzo per alcuni prodotti di marca tra i punti vendita nella stessa città. Ciò significa che uno stesso prodotto può costare quasi il triplo in un punto vendita rispetto a un altro. Ad esempio, i prezzi delle penne rigate La Molisana a Milano oscillano tra 0,89 euro presso il Carrefour market di viale Monza e 2,29 euro presso l’Ipercoop di Via Quarenghi, con una variazione del 156%. Anche la birra Moretti ricetta classica – 2 lattine da 33cl – ha prezzi che vanno dall’0,79 euro nel supermercato Alì di Via Bergami ai 2,24 euro nella Coop di Via Casciarolo, con una forbice del 184%, ovvero il triplo. Anche a Milano, i punti vendita Conad di Via Venini e Viale Padova vendevano lo stesso prodotto a 0,89 euro, mentre il Tigros di Via Maffucci a 2,19 euro, con una differenza di 1,30 euro, per un aumento del 150%.
In conclusione, l’indagine di Altroconsumo offre agli italiani informazioni preziose sul posizionamento dei prezzi dei supermercati e delle catene di discount, consentendo loro di risparmiare notevolmente sulle spese alimentari. Oltre a fornire una panoramica delle catene più convenienti in base al tipo di prodotto acquistato, l’indagine mette in luce le differenze di prezzo all’interno delle stesse città, fornendo ai consumatori la possibilità di fare scelte più consapevoli e convenienti.
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