“Io non sono un esperto, ma se l’allenatore ha deciso così avrà le sue ragioni”. Queste sono le parole del generale Roberto Vannacci, autore del polémico libro “Il mondo al contrario”, in merito alla decisione della pallavolista Paola Egonu di lasciare la nazionale italiana dopo la mancata convocazione per la qualificazione olimpica.
Le considerazioni di Vannacci sulle caratteristiche somatiche di Egonu, che secondo lui non rappresentano l’italianità, sono state uno degli aspetti più discussi del suo libro. Tuttavia, Vannacci sottolinea che non segue abitualmente la pallavolo e non conosce le ragioni di questa decisione. “Mi fido degli allenatori e credo che abbiano preso questa decisione per una valida ragione”, afferma.
Vannacci ammette di non poter dire se sia dispiaciuto o meno per la decisione di Egonu di lasciare la nazionale, in quanto la sua menzione nel libro era dovuta alla sua notorietà come rappresentante dell’Italia. “Se c’è qualcuno migliore di lei, è giusto che vada in nazionale”, afferma Vannacci.
Secondo Vannacci, la meritocrazia è il criterio giusto per far progredire le persone, soprattutto nello sport e in ogni settore. Questo è uno dei punti chiave del suo libro. “A prescindere da qualsiasi requisito, come il colore della pelle, la religione, l’orientamento sessuale o l’appartenenza a determinate categorie, ciò che conta deve essere la meritocrazia”, afferma Vannacci. “Se uno è bravo, non importa cosa fa nella sua vita privata”.
Vannacci ha citato Egonu nel libro perché ritiene che sia brava, ma ammette di non avere le competenze per valutare se ci sono giocatrici più o meno brave di lei. La sua opinione fondamentale è che la meritocrazia dovrebbe essere il criterio principale per la selezione delle persone, indipendentemente da altri fattori.
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