INPS, dici addio alla tua pensione | È tutta colpa di questo documento: se non ce l’hai ti fanno piangere

Stavolta l’INPS non può fare un passo indietro. Revocherà le pensioni entro il mese prossimo se non consegni questo documento prima della scadenza.

Non tutti sanno che fu Otto Von Bismarck nel 1889 a introdurre una previsione pensionistica per i dipendenti della pubblica amministrazione. Essa garantiva una vita dignitosa ai lavoratori dipendenti e stabili che, una volta raggiunta la maggiore età, potevano usufruire di questo diritto. Da allora tante cose sono cambiate. In Italia se ne occupa l’INPS, l’anacronimo dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.

Secondo quanto riportato sul sito codiciateco.it qualcuno può andare in pensione con ben 5 anni di anticipo, ma ovviamente bisogna rispettare dei requisiti. Possono usufruirne gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria (tra questi ritroviamo gli iscritti alla gestione straordinaria, alle forme sostitutive ed esclusive, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi commercianti artigiani).

Non può essere attivata da chi ha avuto un accredito del servizio militare o quello della maternità. Entro il 31 dicembre 2025 bisogna inviare la richiesta al proprio datore di lavoro solo se tra il 31 dicembre 1995 e il 1° gennaio 2024 non c’è stata alcuna copertura di contribuzione.

In questi casi sarà possibile versare all’INPS fino a 5 anni di contributi e così sarà più semplice arrivare in anticipo alla data della pensione. Eppure non tutti possono fare i salti di gioia perché l’INPS non ammette distrazioni e per questo motivo ha chiesto per le pensioni entro settembre un documento da consegnare assolutamente.

Pensioni, la legge non ammette errori. In tal caso puoi rinunciarci

La data in questione è il 15 settembre ed è importante per i pensionati perché sono obbligati a presentare la ricostruzione della pensione. In questo modo c’è il riconoscimento dei contributi versati nel corso degli anni. La mancata consegna comporta alla non comunicazione dei redditi e questo può causare la revoca della prestazione ricevuta.

La legge garantisce la sospensione come previsto dall’articolo 35 del DL 207 del 2008. I pensionati hanno 60 giorni di tempo, ma la legge ha imposto come ultima data quella del 15 settembre. Ma come si può fare la comunicazione all’INPS?

Anziano in pensione - Avvisatore.it
Anziano in pensione (Fonte Corporate+) – Avvisatore.it

Ecco chi può fare domanda e cosa inviare all’INPS

Possono fare domanda specifiche categorie: quelli che percepiscono pensioni integrate al minimo e collegate ai redditi, dei soggetti che ricevono prestazioni pensionistiche legate all’invalidità e tutti coloro che hanno l’assegno sociale.

Infine all’INPS bisogna presentare determinati documenti: quello di riconoscimento, il codice fiscale, autocertificazione stato civile è stato famiglia, certificato di pensione, l’ultima dichiarazione dei redditi (e titolo di soggiorno per gli extracomunitari).