Allerta hacker, smartphone in pericolo: se lo ricarichi in questi posti perdi tutto | Sul conto corrente non ti resta un centesimo

Gli hacker hanno trovato un modo per sottrarre i dati personali attraverso il cellulare. Non devi assolutamente ricaricarlo in questo modo.

In passato i dispositivi cellulari avevano una batteria che durava anche una settimana, quindi non occorreva ricaricarli. Dato che oggi ci lavoriamo e trascorriamo la maggior parte del tempo chattando o navigando su Internet, è chiaro che siamo costretti a ricaricarli almeno una volta al giorno.

Quando non abbiamo delle prese a portata di mano, possiamo avvalerci della ricarica USB nei luoghi in cui ci troviamo e su questo giocano gli hacker.

È sicuramente utile da prendere in considerazione altrimenti si rischia di avere il cellulare spento. Tuttavia anche in questo caso dobbiamo stare attenti perché c’è un fenomeno che sta spopolando sempre più.

Potrebbe capitare di avere dei problemi con una semplice ricarica della batteria perché i truffatori hanno trovato un modo già da anni di sottrarci i dati personali.

Juice jacking, tutto quello che c’è da sapere

Sul sito cybersecurity360.it è stato pubblicato un articolo in cui si parla del cosiddetto juice jacking, ovvero “l’attacco informatico che coinvolge una porta di ricarica che funge anche da connessione dati, in genere tramite USB. Ciò spesso comporta l’installazione di malware o la copia di dati sensibili da uno smartphone, tablet o un altro dispositivo informatico” (Wikipedia).

Il juice jacking ha iniziato ad allarmare le persone nel 2011 e da allora tanti sono gli hacker che riescono ad avere il sopravvento. Ovviamente queste informazioni non bastano per avere le idee chiare sull’argomento, ragion per cui è consigliabile proseguire nella lettura.

Attento alle carte di credito - Avvisatore.it
Attento alle carte di credito (Fonte Corporate+) – Avvisatore.it

Consigli utili per avere la meglio sugli hacker

Quando si ha a che fare con uno smartphone si possono sfruttare le connessioni wi-fi, il bluetooth e il cavo di alimentazione USB. Brian Krebs nel 2011 ha cercato di accedere ai contenuti di un dispositivo cellulare utilizzando il cavo di alimentazione USB. Se si utilizza una presa USB pubblica bisogna stare attenti perché potrebbe essere collegato a un computer a nostra insaputa. In questo modo si espongono i nostri dati personali al pericolo.

Con il tempo i dispositivi cellulari non si sono più comportati da chiavetta USB e per questo motivo gli hacker hanno cercato di sviluppare delle nuove forme di attacco. Cosa bisogna fare per evitare il peggio? Ricaricare lo smartphone con il caricabatterie o con un power bank. In caso estremo utilizzare una porta USB utilizzando un cavo per la sola ricarica. Un’altra scelta saggia è spegnere il telefono prima di caricarlo.