Nessuno vi ha mai detto che alcuni alimenti non fanno altro che aumentare il livello di infiammazione nel corpo. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
“L’infiammazione è un meccanismo tipico dell’immunità innata, che si instaura in presenza di agenti patogeni e di un danno tissutale di tipo chimico, fisico o biologico”, ecco cosa si può leggere sul sito humanitas.it. Proseguendo nella lettura, si distinguono l’infiammazione acuta, ovvero temporanea, mentre quella più duratura è definita infiammazione cronica. Nel primo caso si presentano sintomi come il mal di gola mentre il secondo ci possono essere danni più seri.
Barry Sears, presidente dell’Information Research Foundation di Peabody, dà spiegazioni più dettagliate in merito all’infiammazione: “Abbiamo bisogno di un po’ di infiammazione per sopravvivere, altrimenti saremmo facile bersaglio di microrganismi, ed eventuali ferite fisiche non guarirebbero mai. Ma la lesione che ha dato origine all’infiammazione iniziale deve essere risolta completamente perché il processo di guarigione possa dirsi completato”.
La sua tesi, che possiamo leggere accuratamente nel suo libro intitolato ZONA della risoluzione. La scienza della risposta risolutrice, è stata riportata sul sito elle.com. È stato menzionato il regime alimentare. Non ci crederete, ma incide tanto sulle infiammazioni.
Esse rappresentano un campanello d’allarme, dunque abbracciando un buon regime alimentare è possibile eliminare queste preoccupazioni con semplici mosse. Andiamo a scoprire tutti i dettagli.
Il cibo industrializzato, la causa principale
Secondo l’uomo “l’infiammazione causata dall’alimentazione sta avendo un impatto negativo sulla salute a livello globale. La crescente industrializzazione del cibo ha funzionato da vaso di Pandora, scatenando uno tsunami di infiammazione”. Proseguendo sostiene che ci sono delle conseguenze come la riduzione della longevità in termini di salute e l’aumento dei costi dell’assistenza sanitaria.
Tuttavia ha dato un barlume di speranza riferendo che è necessario realizzare un piano alimentare efficace che possa diventare una vera e propria abitudine. Poi ha elencato cosa le persone tendenzialmente sbagliano a tavola.
Dieta ZONA, cosa evitare e cosa mangiare
Prima di tutto Barry Sears sostiene che bisogna bilanciare l’associazione di carboidrati, proteine e grassi. Su questo equilibrio si basa la cosiddetta Dieta ZONA, ovvero una dieta che richiede di rispettare dei limiti precisi per mantenere i livelli di glucosio nel sangue. In tre pasti principali devono essere incluse queste percentuali: 40% di calorie provenienti da fonti di carboidrati, il 30% delle proteine e i 30% dei grassi.
Nell’alimentazione devono rientrare la frutta, la verdura, la carne, il pesce, le uova, la frutta secca e il salmone. Contro un infiammazione gioca a ruolo fondamentale anche l’attività fisica che contribuisce al miglioramento delle performance fisiche. Da non dimenticare il riposo notturno.