Non ci sono buone notizie sulle pensioni per coloro che ne faranno richiesta l’anno prossimo. Ecco cosa cambierà e a cosa andranno incontro milioni di italiani.
“La pensione è un’obbligazione che consiste in una rendita vitalizia o temporanea corrisposta a una persona fisica in base a un rapporto giuridico con l’ente o la società che è obbligata a corrisponderla per la tutela del rischio di longevità o altri rischi (invalidità, inabilità, superstiti, in diretta)”, questa è la definizione che si può leggere su Wikipedia.
In Italia il primo atto legislativo è datato nel 1812 nel Regno di Napoli e Sicilia con la legge 4 ago. p. 124 mirata come Fondo pensionistico per gli ufficiali e gli impiegati statali, per orfani e per vedove.
Dopodiché nel 1898 è stata fondata la Cassa Nazionale di previdenza per l’invalidità e la vecchiaia degli operai. Attualmente esistono vari enti previdenziali per specifiche categorie di lavoratori (giornalisti, avvocati, commercialisti e notai).
Secondo quanto riportato sul sito msn.com pare che a partire dal 2025 andare in pensione sarà sempre più difficile. Non è una buona notizia per coloro che sono interessati. Andiamo a scoprire tutto quello che c’è da sapere.
I dubbi sulla pensione che stanno assillando gli italiani
“Compirò 64 anni avrò accumulato 20 anni di versamenti di tutti i contributi. È importante per me capire quale dovrà essere l’importo minimo della pensione per potermi ritirare. Grazie”, ecco uno dei tanti dubbi che stanno assillando le persone che a breve dovranno lasciare il posto di lavoro. In effetti è preoccupante il pensiero di avere una pensione che non va oltre i 500 euro.
Purtroppo non si può nascondere il fatto che la questione inerente alle pensioni del 2015 non farà altro che peggiorare. Questo dipende dalla pensione anticipata contributiva a cui si può accedere alla soglia dei 64 anni con 20 anni di contributi, ma solo se ci sono dei versamenti successivi al 31 dicembre 1995.
Ecco cosa succederà nel 2025 con le pensioni
Nel 2025 saranno imposti dei requisiti ulteriori che non riguarderanno più solo l’età e i contributi, ma anche inizio di carriera e l’importo necessario per completare il quadro dei requisiti. Nel 2023 c’era la soglia dell’importo della prestazione per la pensione di vecchiaia con un trattamento non inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale. L’anno prossimo sarà più difficile da ottenere.
Infatti adesso basta un trattamento di 534 euro per andare in pensione mentre nel 2025 tale importo risulterà essere insufficiente. Non saranno disponibili delle opzioni come l’Anticipo pensionistico sociale attivo da anni. Purtroppo la situazione andrà sempre peggiorando per coloro che hanno un’età che varia dai 63 ai 67 anni. Per questo motivo non si può fare altro che sperare in un cambio di rotta improvviso.