Ariccia si veste di festa per un evento culturale di straordinaria importanza: l’introduzione di una cornice berniniana nella collezione di Palazzo Chigi, frutto dell’impegno del Ministero della Cultura. Questa acquisizione testimonia la capacità di preservare e valorizzare il patrimonio artistico attraverso sinergie efficaci tra enti pubblici e privati.
Genealogia artistica di un’opera senza tempo
La cornice, un tempo parte integrante della carrozza di velluto nero del cardinale Flavio Chigi, è un prodotto del genio creativo di Gian Lorenzo Bernini e del suo team, operativo tra il 1657 e il 1661. Artisti del calibro di Giovanni Paolo Schor, Ercole Ferrata e Antonio Chicari hanno lavorato a questa magnifica opera, che incarna lo splendore dell’artigianato del XVII secolo.
Il viaggio della cornice attraverso i secoli
Dopo aver ornato la carrozza del cardinale, la cornice ha attraversato varie fasi, rimanendo all’interno della collezione Chigi fino alla sua divisione nel 1917. Esibita poi nel 1999 durante la mostra Bernini regista del Barocco, ha recentemente trovato nuovi proprietari prima di essere segnalata all’Ufficio esportazione di Genova. Il suo valore storico e artistico ha catalizzato un intervento diretto del Ministero della Cultura, che l’ha acquisita nel 2024.
Un patrimonio da preservare e ammirare
L’interesse nazionale rivolto verso questa cornice ha spinto a una mobilitazione delle risorse per assicurare la sua protezione. Figure chiave come Francesco Petrucci, esperto del Barocco e della storia artistica dei Chigi, hanno sottolineato l’importanza di tale opera per il patrimonio culturale italiano.
Prospettive future e valorizzazione a palazzo chigi
Grazie agli sforzi congiunti della Direzione Regionale Musei del Lazio e della Soprintendenza per l’Archeologia, la cornice sarà una delle stelle della prossima mostra Omaggio a Bernini inventore, in coincidenza con il Giubileo del 2024-2025. Questo evento non solo rafforza il legame di Ariccia con l’arte barocca, ma promette di attrarre visitatori e appassionati da tutto il mondo, ansiosi di scoprire i tesori nascosti del Barocco italiano.