Puoi dire addio alla patente se non hai un atteggiamento corretto. Questo è accaduto a delle persone in due note città italiane.
Quando si compiono 18 anni la prima cosa che si fa è recarsi presso un Ufficio della Motorizzazione Civile. Per prendere la patente B occorre presentare la domanda, fare l’esame teorico e passare poi quello pratico di guida.
Non esistono tempi fissi per portare a casa la patente, ma in genere ci vogliono più di 3 mesi. Con il tempo le domande sono diventate più difficili e il numero degli errori consentito è calato.
Qualcuno crede di non potercela fare e così cerca di raggirare il prossimo e questo è accaduto ad Ancona e Pesaro. Ci sono state delle truffe all’esame di guida presso delle Motorizzazioni. Si tratta di un fenomeno che si sta diffondendo a macchia d’olio e la cosa risulta essere preoccupante.
D’altronde sono sempre più le persone che si mettono alla guida di un mezzo a quattro ruote o due senza avere la minima conoscenza della segnaletica stradale. Da non dimenticare il senso civico del tutto assente. Per fortuna in questi casi ci sono stati degli esiti positivi: la Polizia è riuscita a intervenire tempestivamente. Andiamo a scoprire cosa è successo.
Puoi dire addio alla patente se fai così
La Polizia stradale di Ancona è intervenuta recandosi presso la Motorizzazione Civile di Ancona nel pieno di un esame pratico. Tra i partecipanti c’era un cittadino pakistano che è stato sorpreso mentre stava facendo i quiz con l’aiuto di una microtelecamera posizionata sulla maglietta all’interno di un foro creato senza dare nell’occhio.
In questo modo era in grado di inquadrare il monitor dove comparivano le domande e dall’esterno delle persone suggerivano le risposte esatte che ascoltava attraverso degli auricolari. I poliziotti hanno subito individuato altre microcamere, smartphone, modem wi-fi e portatili utili per aiutare a superare brillantemente l’esame.
Un altro caso di truffa è stato smascherato in tempo
A Pesaro è accaduto un evento analogo, come riportato da centropagina.it. Anche stavolta la persona aveva una felpa con un foro attraverso il quale c’era una telecamera che riprendeva le immagini del quiz e con un micro-auricolare a distanza altri davano le risposte. Anche in questo caso il collegamento è avvenuto tramite modem audio wireless.
In ambedue i casi i furbetti sono stati denunciati per truffa e, di conseguenza, almeno per il momento devono mettere da parte l’idea di portare a casa la patente. Queste vicende dimostrano che bisogna essere onesti e contare sulle proprie forze senza l’ausilio di strumenti alquanto inopportuni.