È possibile ottenere 2.500 euro con la Certificazione Unica. Ecco cosa bisogna fare per portare a casa questa bella somma di denaro.
I dipendenti pubblici o privati devono stare attenti senza trascurare nulla quando si tratta di lavoro. Ci possono essere delle piccole disattenzioni che possono fare la differenza.
Infatti qualche volta può capitare di ricevere meno soldi senza che i diretti interessato se ne renda conto. Questo accade perché si danno per scontato delle cose.
Il datore di lavoro ha il compito di trattenere dalla busta paga mensile l’Irpef tenendo conto del netto delle detrazioni secondo le aliquote previste. Esse riguardano i redditi da lavoro dipendente che allude anche alla situazione familiare (coniuge, figli e altri parenti a carico). In questi casi è doveroso riferire i dati personalmente all’azienda dove si lavora.
Si devono dare anche il codice fiscale di tutti i componenti della famiglia e il rapporto di parentela. Chi ha un lavoro statale utilizzeranno il portale NoiPA mentre chi lavora per un privato deve compilare un modulo dato proprio dal datore di lavoro.
Il bonus spetta di diritto in alcuni casi
Se si commette una distrazione su questo dettaglio allora le detrazioni non saranno applicate e c’è il rischio che il diretto interessato non se ne renda conto perché non presta attenzione alla lettura accurata della busta paga. Solo per i familiari a carico possono spettare di diritto ben 2.500 euro! Tuttavia l’importo non è standard, in quanto cambia in base a dei fattori.
Se qualcuno ha notato che non è stato inserito nella busta paga può essere recuperato e sarà possibile nella dichiarazione dei redditi 2024. Così facendo le somme che non sono state ancora riconosciute verranno date il diritto. Ma a quanto ammontano? La risposta è immediata.
I requisiti richiesti per la richiesta del bonus
Valutando il valore massimo delle detrazioni per familiari, abbiamo 800 euro a carico per il coniuge, 950 euro per i figli di unità compresa tra 21 e 25 anni e 750 per altri familiari. Facendo una somma, il risultato è 2.500 euro. Ovviamente la cifra sale se si hanno più figli o altri parenti a carico.
E’ importante comunicare che questi soldi non andranno persi, in quanto si può fare richiesta dando il codice fiscale, il rapporto di parentela e le mensilità del 2023. In seguito interviene l’Agenzia delle Entrate che deve calcolare quanto spetta al lavoratore ed effettuare così il rimborso mediante la busta paga o direttamente sul conto corrente.