Aumento in busta paga

Nuovo bonus, te lo ritrovi direttamente in busta paga: approfittane prima che lo tolgano

A partire dal 2024 è stato introdotto un bonus che, seppur in via sperimentale, è volto a sostenere le mamme con un aumento in busta paga.

Quest’anno il Governo Meloni ha diversi obiettivi, tra cui quello di abbattere il calo delle nascite. La decrescita della popolazione è un problema che affligge il nostro paese da ormai diversi anni, che per trovare una soluzione richiede una serie di aiuti economici che sembrano essere il motivo principale.

Diverse analisi hanno fatto emergere come le scarse prospettive professionali, i salari troppo bassi e l’incompatibilità tra lavoro e famiglia hanno portato l’italiano ad un cambio di rotta sul proprio futuro. Si parte tra i più giovani che scelgono di andare all’estero e le coppie che non si spingono verso progetti familiari a causa delle difficoltà economiche e del lavoro precario.

A tutto questo si aggiunge un gravissimo scenario che ci narra di come diverse madri abbandonano il posto di lavoro dopo il primo figlio a causa di una mancanza di aiuti nella conciliazione tra lavoro e famiglia; situazione che porta conseguentemente ad una scarsa condizione economica.

Un primo passo verso la valorizzazione della famiglia

In una situazione talmente complessa, è necessario andare ad agire su diverse problematiche prima di trovare un equilibrio che permetta alle madri, ma anche ai padri, di mettere alla luce figli senza la paura di non riuscire a crescerli in maniera dignitosa. Il bonus mamme lavoratrici è un passo iniziale, che tuttavia andrebbe integrato con periodi di maternità e paternità più estesi e adeguatamente remunerati, specialmente in famiglie in cui entrambi i genitori lavorano. È fondamentale promuovere gli asili nido sia negli ambienti lavorativi che nelle vicinanze, sia pubblici che privati, assicurandosi che tali servizi siano completamente gratuiti. Tale problematica sembra essere stata affrontata con un aumento della somma dei bonus nidi, sebbene comprenda una fascia d’età ristretta: fino ai 3 anni del bambino. Insomma, si tratta di un argomento complesso, nonché attualmente sotto la lente d’ingrandimento dello stesso governo.

Mamme e lavoro
Mamma e lavoro – avvisatore.it

Bonus mamme lavoratrici: cos’è e come funziona

La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto sperimentalmente un bonus mamme, valido fino al 31 dicembre. Questo beneficio fiscale, rivolto alle mamme lavoratrici con almeno due figli, potrebbe essere prorogato o reso permanente dopo una valutazione dell’andamento nei prossimi mesi.

Il bonus, che non è altro che una forma di decontribuzione, non supera i 3.000 euro annui e si applica alle donne con contratto da dipendenti, escludendo lavoratrici stagionali o libere professioniste. I limiti temporali prevedono la decontribuzione fino al compimento dei 10 anni del secondo figlio per chi ha due figli e fino ai 18 anni dell’ultimo figlio per chi ne ha più di due. La misura è attualmente sperimentale anche per le mamme lavoratrici con tre o più figli.

Tradotto in termini pratici, tale decontribuzione (che non è altro che l’assenza di tassazione dal lordo dello stipendio), può tradursi in un aumento di circa 100 euro (dai 75 ai 250 euro), in busta paga per le mamme lavoratrici con 2 o più figli: il più grande minore di 10 anni, o in caso di più di due figli, il maggiore deve avere meno di 18 anni. Questo però, a patto che il loro sia un contratto da dipendente a tempo indeterminato.