Sono sempre più comuni, nonché efficaci: fai attenzione a non pronunciare un banalissimo ‘sì’, potresti cadere in una truffa telefonica.
Le truffe telefoniche hanno origini lontane, ma sia ieri che oggi sono accomunate tutte dallo stesso obiettivo: approfittarsi della non conoscenza per sviare il pensiero di un utente verso il proprio mulino.
Cosa significa? Prendiamo il caso dell’entrata ufficiale al mercato libero delle utenze domestiche: in questo contesto, milioni di persone si sono trovate spaesate su come agire, visto che fino a qualche mese fa si appoggiavano al mercato tutelato che, come suggerisce l’aggettivo stesso, forniva una rassicurante tutela al consumatore.
Questa sorta di sicurezza sembra essere distrutta, tanto che gli ignari utenti si trovano maggiormente soggetti alle cosiddette ‘truffe telefoniche’ di fornitura energetica.
Le truffe telefoniche del mercato libero: attenzione a questi dettagli
Partiamo dal presupposto che è opportuno non fare discriminazione: di norma i call center non lavorano in maniera illegale, è bene sottolinearlo. Tuttavia, è anche vero che alcuni attuano tecniche non propriamente corrette, usando terminologie poco trasparenti e ingannevoli.
Talvolta si ricevono chiamate che hanno tutta l’aria di essere una sorta di minaccia: alcuni operatori sostengono che, se non si passa al mercato libero, si rimarrà senza luce e gas. È falso. Cambiare fornitore non può causare interruzioni del servizio; la scelta spetta sempre al consumatore.
Inoltre, attenzione ai prezzi troppo convenienti: la concorrenza nel mercato libero si basa su due componenti principali delle bollette: le spese per la materia energia e la quota di commercializzazione fissa. Se vi viene mostrato un solo prezzo, potrebbe essere un inganno. Frasi come “Con noi non pagate gli oneri di distribuzione”, non solo sono ingannevoli, ma totalmente improbabili. È impossibile non pagare questa voce presente in tutte le bollette.
Un’altra perla potrebbe essere la fatidica frase “Siamo Arera/lavoriamo per conto di Arera”: in questo caso riagganciate immediatamente. Queste entità, di norma, non possono contattare gli utenti per offrire offerte; se succede, è un tentativo di truffa.
Mai dire ‘Sì’ ad un operatore telefonico
Evitare di dire ‘Sì’ al telefono è essenziale per proteggersi dalle truffe. I truffatori registrano le risposte positive degli utenti per utilizzarle in modo fraudolento, facendo sembrare che abbiano accettato contratti o offerte ingannevoli. È un diritto del consumatore ricevere informazioni chiare e comprensibili, quindi è consigliabile rifiutare risposte affermative senza comprensione totale delle condizioni.
Per evitare truffe e inconvenienti legati alle chiamate dei call center, è consigliabile adottare alcune precauzioni. La prima regola è chiedere all’interlocutore di identificarsi chiaramente, e se si presentano come un ufficio pubblico, come detto in precedenza, è consigliabile riagganciare. Se qualcuno si fa chiamare ‘la vostra compagnia’ richiedendo informazioni personali o il codice Pod o Pdr, è un chiaro tentativo di truffa: i propri fornitori dispongono già di queste informazioni.
Per segnalare comportamenti scorretti, truffe o attivazioni di contratti non richiesti, è possibile contattare l’Antitrust (Agcom) attraverso diversi canali, come il sito ufficiale, la posta elettronica certificata o la raccomandata. Inoltre, è possibile iscriversi al Registro pubblico delle opposizioni per evitare chiamate indesiderate dai call center.