Il sogno di Watanabe Ryuta: entrare nella storia con la sua famiglia poligama
Il desiderio di Watanabe Ryuta di entrare nella storia con la sua famiglia poligama è stato raccontato nel programma giapponese “Abema Prime”. Il 35enne ha rivelato di condividere la sua vita con tre “mogli”, ma in realtà ne ha quattro. Le prime due hanno rispettivamente 22 e 27 anni. Attualmente, è padre di tre figli: due dalla sua prima consorte e uno appena nato con la terza. La quarta moglie, di 24 anni, non vive con il nucleo familiare principale.
L’ambizioso obiettivo di Watanabe Ryuta
Watanabe Ryuta ha dichiarato di voler superare il famoso shogun Tokugawa Ienari, che nel Periodo Edo ebbe circa 53 figli da 27 concubine. “Voglio superarlo – ha affermato – voglio avere 54 figli, così il mio nome resterà nella storia. Sto anche cercando una nuova moglie”. Ha raccontato come si svolge la sua vita da poligamo, ammettendo di non aver mai lavorato negli ultimi 10 anni e di essere mantenuto dalle sue consorti, dipendendo totalmente dal loro reddito. Le tre mogli di Watanabe hanno ognuna la propria stanza, ma l’aspetto curioso è che l’uomo ha ammesso candidamente di non aver mai lavorato negli ultimi 10 anni.
La poligamia di Watanabe Ryuta e le sue conseguenze
La poligamia in Giappone è illegale, ma Watanabe ha spiegato di aver aggirato la legge sposando una delle sue mogli, divorziando successivamente e sposando la donna successiva. Nonostante la fortuna di trovare quattro donne che abbiano abbracciato il suo progetto, ha ammesso che in famiglia ci sono alcune incomprensioni. Mentre la prima moglie ha dichiarato che questo stile di vita le piace, la seconda all’inizio era del tutto contraria, ma poi ha accettato anche lei la sua nuova vita e si è integrata nella relazione poligama, definendo la sua vita attuale “molto confortevole”. Il particolare ménage familiare di Watanabe ha suscitato non poche perplessità, come dimostrato dal commento di un utente giapponese su YouTube: “La cosa più incredibile è che ha trovato quattro donne che possono tollerare tutto ciò”.
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