Pandoro Ferragni: Balocco difende il prezzo, ma il Codacons replica indignato

Polemica sul prezzo del pandoro firmato Ferragni: la risposta di Balocco al Codacons

La lettera inviata dall’azienda Balocco al Codacons ha scatenato una vera e propria bufera sul web. L’azienda dolciaria ha cercato di giustificare il prezzo di € 9,37 del pandoro firmato Ferragni, sottolineando la presenza di “elementi peculiari” come “il nastro di chiusura, il sacchetto contenente il pandoro ed il cartone espositore personalizzato con la grafica su licenza e lo zucchero a velo rosa”.

La risposta del Codacons non si è fatta attendere, definendo la difesa di Balocco come “un rincaro di prezzo al pubblico del 154% non giustificato”. La reazione dell’associazione dei consumatori è stata netta: “Una lettera che ha dell’incredibile”.

La polemica sul prezzo del pandoro firmato Ferragni

La lettera inviata dall’azienda Balocco al Codacons ha scatenato una vera e propria bufera sul web. L’azienda dolciaria ha cercato di giustificare il prezzo di € 9,37 del pandoro firmato Ferragni, sottolineando la presenza di “elementi peculiari” come “il nastro di chiusura, il sacchetto contenente il pandoro ed il cartone espositore personalizzato con la grafica su licenza e lo zucchero a velo rosa”.

La risposta del Codacons non si è fatta attendere, definendo la difesa di Balocco come “un rincaro di prezzo al pubblico del 154% non giustificato”. La reazione dell’associazione dei consumatori è stata netta: “Una lettera che ha dell’incredibile”.

La replica del Codacons

La lettera inviata dall’azienda Balocco al Codacons ha scatenato una vera e propria bufera sul web. L’azienda dolciaria ha cercato di giustificare il prezzo di € 9,37 del pandoro firmato Ferragni, sottolineando la presenza di “elementi peculiari” come “il nastro di chiusura, il sacchetto contenente il pandoro ed il cartone espositore personalizzato con la grafica su licenza e lo zucchero a velo rosa”.

La risposta del Codacons non si è fatta attendere, definendo la difesa di Balocco come “un rincaro di prezzo al pubblico del 154% non giustificato”. La reazione dell’associazione dei consumatori è stata netta: “Una lettera che ha dell’incredibile”.


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