Imprevedibile e controcorrente come di consueto, la collaudata coppia creativa formata da Miuccia Prada e Raf Simons ridefinisce il guardaroba maschile del prossimo inverno rispolverando i must della vera eleganza. La mentalità evoluta e pragmatica dei due stilisti li ha portati per l’inverno 2024 a ripristinare il primato del classico e della solidità ma con modi e linguaggi nuovi e piuttosto rassicuranti, che sono tutto fuorché borghesi. Si cambia registro quindi, ma sempre con coerenza e intelligenza anticipando il mood che fra sei mesi tutti seguiranno. In fuga dagli stereotipi di una moda troppo sciatta e informale, il duo ripropone in pedana la cravatta, relegata nell’oblio da tutti gli stilisti e che qui invece si porta anche nei momenti di evasione sotto il magnifico bomber di pelle, col completo in denim ideale per un fridaywear alla Robert Redford, o abbinata perfino alla ludica cuffia goffrata da nuotatore, una citazione forse della bellissima collezione maschile del brand che sfilò in via Fogazzaro a Milano nel gennaio 2007.
Da Prada infatti non esiste soluzione di continuità fra otia e negotia, fra l’ufficio e la vita all’aria aperta, fra interno ed esterno; gli unici steccati che semmai un uomo maturo dovrebbe rispettare sono quelli imposti proprio da Madre Natura, e cioè le stagioni. E questo non solo nell’interesse di chi appartiene all’industria creativa del lusso che sforna collezioni ogni sei mesi, ma anche di chi intende recuperare il suo equilibrio olistico e la sua connessione con i 4 elementi naturali codificati in Grecia da Empedocle, faro dei presocratici. “Non volevamo toccare il tema del climate change ma poi in realtà lo abbiao fatto. L’alternarsi delle stagioni permette all’essere umano di continuare a guardare il mondo con occhi nuovi… ‘La sagra della primavera’ ha portato intere generazioni di musicisti a reinventarsi… le stagioni sono state il tema ricorrente di tutte le scuole di pittura… la moda aspira allo stesso senso di rinnovamento”, ha spiegato Miuccia Prada nel backstage della sfilata.
Quello disegnato da Raf e Miuccia è quindi un uomo grounded e cioè ancorato ai fondamenti dell’esistenza, ergo anche ai cicli della natura sempre piu’ stravolti dalla crisi climatica, che sceglie di divertirsi con l’energia galvanizzante del colore piu’ pop e ridanciano, quello dell’epoca beat e della factory di Warhol, quello dei festosi concerti brit nella Londra degli Stones e di Twiggy ma anche quello delle avanguardie pittoriche del primo ventennio del Novecento, un maschio scanzonato un po’ Bob Dylan e un po’ Giacomo Balla che sa bene come spezzare la logorante routine 9 to 5 del perfetto travet.
E così fra le granitiche certezze del bianco e del nero, in mezzo ai look piu’ formali in tweed e lana spina di pesce e ai rigorosi completi veston color biscotto con giacca boxy a tre bottoni vagamente edoardiana e calzoni a tubo tagliati al malleolo (che però si portano con sandali intrecciati e stringate nere lucide senza tallone trasformate in mules virate al maschile) il nuovo gentleman si concede inattese incursioni di toni sorbetto con sprazzi di banana, fragola e kiwi per i twin set piu’ nuovi che sparigliano le carte, ma anche di un certo punto fra il bouganville e l’aubergine per gli affilati pantaloni da chansonnier esistenzialista.
Sui trench piu’ precisi e misteriosi e sull’aristocratico shearling doppiopetto da yachtman norvegese che sarebbe piaciuto a Edoardo settimo in crociera con Nicola Secondo Romanov, (e che molto piacerà ai ragazzi educati al bello come il protagonista geek chic di Saltburn o agli attori più charming dello showbiz) spuntano varie file di eleganti bottoni dorati alla Corto Maltese, per un Orazio Nelson di oggi in grado di affrontare qualunque avversità. E il capitano d’industria di Wall Street diventa subito capitano di vascello. “L’idea del rinnovamento e del cambiamento — come la natura, i ritmi naturali. Questo ha ispirato gli abiti. Le cose sono molto cambiate nel loro peso e nel linguaggio delle loro forme, adattandosi a spazi diversi e ambienti alternativi. I capi riflettono il contesto circostante e ne sono influenzati: l’ufficio e la natura, l’interno e l’esterno, il cambiamento istintivo delle persone che attraversano queste sfere opposte”, ha commentato Raf Simons.
Pur se riflessiva però questa non è affatto un’eleganza cerebrale né troppo snob, semmai è un appello al buonsenso e ai bisogni istintivi e vitali del consorzio umano che perfino in tempi bui come questi dovrebbero prevalere sempre, a scandire il ritmo di giornate spese bene fra natura e cultura, fra glamping e urbanesimo, fra il cda della banca e una nuotata nel Danubio per ritrovare il nostro centro di gravità permanente. Scroscio d’applausi finale dal parterre occupato da divi italiani e star internazionali, aficionados del brand meneghino: da Jake Gillenhaal a Riccardo Scamarcio, da Manu Rios a Mahmood, da Luca Guadagnino a Lakeith Stanfield.
Tutti incantati, oltre che dallo show, anche dalla singolare scenografia progettata da AMO (qui sotto due immagini del set dello show) che stavolta ha superato sè stesso contrapponendo un paesaggio naturale agli interni di un ufficio: sotto il pavimento trasparente della location della sfilata uno spettacolare tappeto alla clorofilla rivestito di muschi e licheni ha accolto gli ospiti per creare un contesto suggestivo che idealmente richiamava la temperie emozionale dell’evento. Emozioni legate al bisogno ancestrale di riconnettersi all’ambiente e all’ecosistema. Una necessità che il gruppo Prada ribadisce fin dal 2019 con il progetto Renylon, un mix di capi ready to wear e acessori basato su un nylon rigenerato che può essere riciclato infinitamente senza perdere qualità, nel segno di un approccio circolare che getta nuovamente un ponte fra natura e tecnologia, fra l’eleganza più raffinata e il funzionalismo dell’activewear.
La campagna Prada Re-Nylon 2024 trae ispirazione proprio da questo percorso con una nuova collezione di capi senza tempo, indossati da Emma Watson e Benedict Cumberbatch (qui sopra negli scatti realizzati dal talentuoso fotografo Willy Vanderperre) e ambientati nei fondali dell’oceano. A partire da luglio 2023, l’1% dei proventi della collezione Prada Re-Nylon sostiene SEA BEYOND, il programma educativo lanciato nel 2019 dal Gruppo Prada e dalla Commissione Oceanografica Intergovernativa (COI) dell’UNESCO con l’obbiettivo di sensibilizzare le giovani generazioni sui temi della sostenibilità e della preservazione dell’oceano.
Lascia un commento