Il successo di Jeremy Allen White per Calvin Klein
Lo spot e la campagna fotografica di Calvin Klein, con protagonista Jeremy Allen White, hanno generato un grande impatto, soprattutto sui social media. Video, commenti e meme sono stati pubblicati in gran numero, tutti con un unico tema: l’incapacità di distogliere lo sguardo dall’attore. Un anno fa, il marchio aveva scelto come volto della campagna pubblicitaria FKA Twigs. Tuttavia, le reazioni non sono state le stesse: le foto sono state recentemente etichettate come «volgari», «sessiste» e accusate di mostrare la modella «come un oggetto sessuale stereotipato» dall’Advertising Standards Authority del Regno Unito.
La difesa di FKA Twigs
FKA Twigs ha difeso le proprie foto sostenendo che non vede in esse «lo stereotipo dell’oggetto sessuale» con cui è stata etichettata. Ha affermato di vedere invece «una bella e forte donna nera il cui incredibile corpo ha superato più dolori di quanti possiate immaginare». Ha sottolineato come «ci siano due pesi e due misure». La cantante ha evidenziato la mancanza di coerenza nel considerare volgare e stereotipata un’immagine che è praticamente identica a quella che, invece, ha come protagonista un uomo.
Il tabù del corpo femminile
Nonostante i progressi in tema di diritti e di emancipazione femminile, il corpo della donna è ancora considerato un tabù. Dalle pubblicità di assorbenti che faticano a mostrare il sangue mestruale, all’algoritmo dei social media che penalizza le foto femminili in cui si vedono i capezzoli, alla reticenza con cui si affronta la sfera sessuale delle donne, sembra che mostrare un uomo in mutande sia considerato normale e ammirabile, mentre una donna con lo stesso abbigliamento è giudicata sconveniente e volgare. Il corpo femminile è ancora considerato come qualcosa da tenere nascosto, da esibire, ma non troppo, altrimenti attira a sé attenzioni indesiderate e, secondo una visione maschilista, non ha la stessa libertà di essere mostrato come quello maschile.
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